MinimAzione?

Bah! Deve trattarsi della versione web della sindrome del foglio bianco.

Avevo pensato a titoli come "brother to the wind", un’espressione che ho trovato in poesia, narrativa, musica. Parole che dicono qualcosa di me, ma in modo decisamente ermetico, facilmente fraintendibili, fuorvianti.
Il rischio, se di rischio si può parlare, sarebbe stato quello di generare banalità.
Non che questa mi turbi più di tanto. Quello che per menti più evolute è tale per me non lo è affatto, e molto di quello che viene fatto passare per creativa originalità (dallle stesse menti evolute, suppongo) somiglia alle bolle di sapone: belle, iridescenti, cangianti in superficie, dentro sono fatte della stessa comune (rassicurante) materia che si trova fuori.

Perciò… MinimAzione.
Mi era venuto in mente "minima azione", ovviamente, ma, sia perché mi infastidiva l’incontro di due vocali uguali nell’URL della pagina (sì, potevo scegliere indirizzi tipo ziopino.splinder.com, ma preferisco tautologie e autoreferenze), sia perché volevo fare anch’io un po’ di bolle di sapone, è uscito… questo.

E al grido di "Bando all’ermetismo!" dirò due parole sul perché.
Quando giocavo a diventare un fisico aveva colpito la mia immaginazione filosofica, se così si può dire, il Principio di Minima Azione (il link per chi fosse interessato ad una sintetica trattazione), in sostanza una dichiarazione di pigrizia fatta dall’intero Universo. Assieme alla faccenda dell’entropia che, sempre per l’Universo, può solo aumentare, mi pareva che questo Principio descrivesse certe mie tendenze caratteriali.

Poi, già che ho fatto una bolla di sapone scrivendo "MinimAzione", posso farne altre con giochi di parole più o meno significativi: mi viene in mente "minimax", concetto della Teoria dei Giochi, oppure "minimazione" inteso come "minima menomazione", una forma soft di alienazione. Potrebbe essere anche lo slogan di un movimento volto a ridurre la presenza dell’Azione Cattolica… insomma, un uso delle parole che fa molto opinionista contemporaneo.

Ecco, detto questo, mi sto pentendo del titolo del blog: fa tendenza la molteplicità di significati, l’ambiguità di certe espressioni, tendenza "in" (in… tellettuale? in… cosciente? in… capace?). Una tendenza che tutto sommato non mi piace, non mi ci ritrovo. Se da un lato amo leggere di situazioni sfumate, mi diverte vedere come con informazioni insufficienti un racconto possa prendere pieghe imprevedibili, dall’altro mi irrita non essere il più univoco possibile quando scrivo, il fatto che il significato percepito da chi legge sia troppo diverso dal mio pensiero.
Che mi sia fatto prendere da ingiustificate pretese letterarie?

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6 risposte a MinimAzione?

  1. utente anonimo ha detto:

    Ciao Mario; di solito quando si parte con un blog c’è sempre qualcuno che dice: “in bocca al lupo”. Nel tuo caso è mancato questo passo importante, ma ci penso io, anche se in ritardo !

    Ti rivolgo solo una preghiera; se puoi accorcia un pò i post perchè veramente ti giochi i lettori così! Ciaooooooo (e grazie delle visite)

  2. wilcoyote ha detto:

    Grazie Rouge! ‘azz’, no, volevo dire “Crepi il lupo!”. Ma così protesteranno gli animalisti. 😉

    Hai ragione, ma non sempre si può essere sintetici, specie con certi argomenti. Lo so che viviamo in tempi di velocità (nel racconto del post precedente ci faccio dell’ironia), però… ogni tanto bisognerebbe trovare un po’ di tempo per fare cose come leggere, senza il cronometro ad inseguirci.
    Certo, se uno spara cinquanta righe di fregnacce… Pensa a Dylan: quando ha avuto qualcosa da dire, lo ha fatto anche in canzoni di venti minuti (tipo “Visions of Johanna” in Blonde On Blonde). OK, non sono Dylan e dovrei accettare il tuo suggerimento… farò del mio meglio!

    Ciao!

    Mario

  3. figliodbattiato ha detto:

    Stavo pensando: il tuo blog si chiama MinimAzione riferendosi al “Principio di Minima Azione”, “in sostanza una dichiarazione di pigrizia fatta dall’intero Universo”. I tuoi post, tuttavia, non son certo per pigri! Scherzi a parte, non so se sia giusto scrivere post brevi o brevissimi per attirare lettori. Non è la quantità, a volte, a contare…
    Ad ogni modo, vedendo poi il contatore, non mi pare che tu corra il pericolo di non esser letto!
    Ciao

    P.S. Il principio di Minima Azione ha a che fare con il principio di economia di Mach, mi sembra.

  4. wilcoyote ha detto:

    Ciao figliodibattiato!
    Grazie per l’incoraggiamento a non pormi limiti di lunghezza (che poi, più di tanto non faccio, secondo il mio “principio ispiratore” ^^). Esiste un movimento d’opinione nella cosiddetta “blog-sfera”, questo blog non è un essemmesse in merito.
    Con te sono in buona compagnia, poi! 😀

    Ti dirò, il “principio di economia di Mach” mi pare coinvolgere più l’aspetto epistemologico che quello scientifico. Più vicino all’idea di “rasoio di Occam”. Però, da un’ottica più metafisica questi concetti si posso vedere come correlati (se mi sente Mach mi picchia!).

  5. figliodbattiato ha detto:

    Ciao Mario
    tu non sai quanto tu mi abbia illuminato con il link a “questo blog non è un essemmesse”. Il fatto è che tutte le volte che leggevo un blog e vedevo su il simbolino di “Questo blog non è un SMS” ho sempre pensato che il blogger avvertisse gli eventuali lettori a non scocciarlo con mail e roba del genere! Ora scopro che è un’altra cosa!
    La mia ignoranza è senza fine/confine

  6. wilcoyote ha detto:

    Insomma, pensavi fosse il logo dei bloggers irascibili! ;D
    …be’, ho dovuto andare a controllare anch’io. Sicuramente i propositi degli ideatori di questo logo sono eticamente più elevati.

    Ciao!

    Mario

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