Metto sul fuoco il pentolone, in realtà il pezzo di sotto di una spaghettiera.
Il mio corredo da cucina pare l’incrocio fra una discarica ed il retrobottega di un rigattiere, l’ultima pentola degna di questo nome ho dovuto pulirla con l’acido cloridrico per rimuovere frammenti bruciati. Ora la uso per il cibo del gatto.
– Dài, vieni anche tu a raccogliere le patate per il Bruno! Ci dà tremila lire l’ora. Tremila!
– Ma… non so… ma poi a casa cosa dicono? Non guardo neanche l’orto… ci penso, ti faccio sapere…
– Figurati, poi non ti fai più vedere. Me lo dici adesso. Anzi, facciamo che hai detto di sì.
E così, minacciato dal cugino Stefano, grosso il doppio di me, eccomi qui a raccattar patate, a pulirle e a schiaffarle in una cassetta. Un lavoraccio, e poi detesto riempirmi di terra…
Non tutto il male viene per nuocere: a far coppia con me in questo infame lavoro c’è la Paola.
Paola è la nipote di quell’orco di Bruno, il padrone del campo.
Capelli neri, occhi scuri splendenti in un viso dai lineamenti dolci, perfetti, come in uno di quei quadri olandesi che ci fanno vedere a storia dell’arte. La maglietta sporca ed i jeans interrati lasciano intravedere forme già da donna, nonostante i suoi sedici anni.
Lo sguardo sempre divertito e malizioso mi mette in imbarazzo ogni volta che si alza su di me.
Anche perché mi becca sempre a guardarla, a discapito delle povere patate, che non sempre centrano la cassetta quando le lancio, fra le bestemmie dell’aguzzino.
Andiamo avanti così, lentamente, lungo i solchi tracciati dall’apposito aratro che lascia disseppelliti i tuberi, come tanti caduti in battaglia, scambiandoci occhiate, da monella le sue, da impacciato adolescente le mie.
Quasi non ci scambiamo parole, qualche battuta, balbettata da me, qualche osservazione sul lavoro, sempre con aria furbesca, pronunciata con voce sorprendentemente brillante da lei.
Nella mia testa si svolgono romantici film, ambientati nel bar del paese o lungo i viali alberati di qualche cascina. A volte la sceneggiatura prende pieghe erotiche, subito rigettate dal mio innato romanticismo di diciassettenne.
Più il tempo passa e più mi convinco che anche lei mi sta guardando con interesse.
Sì, sì, c’è qualcosa, è chiaro. Mi guarda troppo spesso per essere un caso. Dovrei forse dire qualcosa di più, ostentare una maggiore sicurezza. Proporle di trovarci stasera, dopo cena. Cavoli, ci sono ancora due settimane di vacanze prima che lei riparta per la città. Devo… devo. Ma non ora, no.
C’è troppa gente, e poi è quasi mezzogiorno. No, non adesso. Lo farò nel pomeriggio, intanto penserò bene a cosa dire, a come non fare figuracce…
Nel pomeriggio finisco in coppia con la signora Lucia, una sessantenne allegra e chiassosa, che mi sprona a lavorare più in fretta e mi prende in giro, mi chiede dei miei successi con le ragazze.
Ad un certo punto insinua persino che mi piaccia la Paola:
– Una ragazza così bella, sana! Te la porteresti giù all’argine, eh?
Assumo tutte le colorazioni dell’iride, dal rosso al violetto, sperando che Paola non senta.
A scanso di equivoci, faccio in modo di tenere lontano da lei la Lucia, col risultato di stare alla larga anch’io. Penso a come fare per parlarle senza interferenze. Non mi viene in mente niente, niente…
La giornata finisce, Paola saluta tutti con un “ciao” cumulativo, raggiunge il bordo del campo, dove l’aspetta Carlo, con la sua moto da enduro.
Aggiungo una cipolla. Facciamo due, che sono piccole. Sul secondo movimento la cassetta ha avuto un temporaneo cedimento, trasformando una nota lunga di oboe in un glissato da clarinetto.
– Davvero non hai mai assaggiato gli onion rings?
Tento di fare il brillante:
– Credevo fossero un gruppo musicale. Ah, no. Quelli erano gli Oliver Onions, ah, ah, ah!
– …
– Va be’, è roba di vent’anni fa…
…e invece faccio la figura del pirla.
Ha una decina di anni meno di me, ma inspiegabilmente con lei faccio sempre la figura del decrepito. Come citarle il gruppo dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, gli Oliver Onions, appunto, autori di colonne sonore negli anni ’70 e ’80. Cinema di qualità, neh? Classici come “Altrimenti ci arrabbiamo” o “Spazio 1999”.
Fatto sta che lei dà l’impressione di avere un decennio di meno, io uno di più.
Conosco Clara da un paio di anni, ci vediamo spesso per motivi di lavoro. E’ nata un’amicizia che è andata oltre l’aspetto professionale, ci si vede ogni tanto per due chiacchiere, a volte un film, una gita, una pizza.
Qualche mese fa c’è stata una svolta romantica. Temporanea, purtroppo. Ma ci sono abituato.
Era stato organizzato con alcuni colleghi e consulenti un week-end in Val D’Aosta, visita di un paio di castelli e in serata un raro concerto di corni delle Alpi. Alla fine tutti hanno tirato il pacco, compreso l’ing. Bertola, l’organizzatore. Clara ed io abbiamo deciso di andare ugualmente.
Lei, impeccabilmente vestita da Heidi, era uno schianto. Dopo la visita al castello di Fenis (una palla cosmica) abbiamo evitato gli altri in scaletta, optando per un giro per le valli.
Dopo la cena caratteristica, terminata con robuste dosi di génépi locale, ci siamo fermati a guardare le stelle luminose nel cielo limpido. Con una maldestra manovra per indicarle la stella polare, a partire dall’Orsa Minore me la sono trovata fra le braccia (maldestra la mia manovra, un po’ meno la sua, suppongo). La prima volta nella mia vita che qualcosa iniziata con un goffo pasticcio finisce bene. Be’, per modo di dire. L’idillio dura un paio di settimane, dopodiché si ricorda di avere un sempre assente ma vergognosamente benestante fidanzato.
Termina la proiezione, accompagno a casa Clara. Un tenero bacetto, sogni d’oro.
Per me, notte di incubi, a base di serial killer aromatizzati alla cipolla, che squartano vittime per farci la frittura, il giorno dopo, domenica, nausea e alito da stabilimento petrolchimico.
Per lei, luminosa e leggera, faville notturne con il fidanzato (“mi dispiace, ho un lavoro da finire, vai pure al cine con quel collega, come si chiama?”) e partita a tennis con Briatore.
Ok, sta bollendo. Ma ha un aspetto strano, manca qualcosa… va be’, mancano tante cose.
Accidenti, non ho messo i fagioli! Sono fondamentali, danno colore, consistenza, sapore.
I borlotti della zia non li posso usare ora, andrebbero messi a bagno. Mi sa che mi dovrò accontentare di quelli in lattina. Pazienza.
– Senti, ma non ti sembrano particolarmente cattive queste arachidi?
– Scusa?
– Sì, queste arachidi… ma… ma… Scusa, tu sei un amico di Norberto?
– Be’, sì, da almeno quindici anni. Cosa dicevi delle arachidi? E poi, quali arachidi?
– No, no… niente, devo essere io… la gente dice che sono un po’ strana, forse hanno ragione
– Ma figurati, guardati un po’ intorno
– Io sono amica di Luisa, la cugina di Carla, la fidanzata della sorella di Norbi
– L’amica di… oh, lasciamo perdere! Scusa, non ricordo il tuo nome, durante le presentazioni mi distraggo sempre
– Oh. Beata te, io ci pianto di quelle figure… Ma di che arachidi stavi parlando?
– Quelle dentro le ciotole sulla tavola… sanno di poco, sono dure…
– Ciotole? Ma… ma… ah, ah, ah, ah, ah… scusa… ah, ah, ah… scusa, eh? Ma quelli sono i fagioli per segnare i numeri della tombola!
– E li stavi mangiando… ah, ah, ah, ah, ah… scusa, davvero, non ti sto prendendo in giro, ma è troppo divertente… le arachidi… ah, ah, ah… i fagioli… scusa. Ora faccio il serio.
…ah, ah, ah, ah, ah! Ehm, mi dispiace. Erano mesi che non ridevo così… Non ti sarai offesa?
– Ma no, no. Te l’ho detto, forse è vero che sono strana. Be’, un po’ distratta di sicuro.
Amanda sarebbe stata la classica ragazza carina, di quelle che si notano nei pub, al cinema, alle feste, non fosse stato per una serie di dettagli a dir poco originali che la rendevano decisamente meno classica: lo sguardo un po’ perso, un po’ assente, una singolare acconciatura, un abbigliamento che pareva composto da capi all’ultima moda e biancheria della nonna, un profumo che ricordava… Il pesto? Ma sì, sapeva di basilico… Chissà se, come aveva fatto con i fagioli, aveva scambiato un aroma di cucina per un profumo.
Però non era male. Il profumo. E lei. Piacevolmente diversa dalle donne che conoscevo e frequentavo, così convenzionali…
Durante la serata Amanda ne combinò di tutti i colori: per indicarmi le ciotole con i fagioli rovesciò un bicchiere di vino, inzuppando le cartelle per la tombola che in quel momento venivano distribuite, segnò parte dei numeri sulle sue cartelle, parte sulle mie, che le stavo di fianco.
Mi fece perdere terni e cinquine. Starnutì a sorpresa spostandomi tutti i fagioli e facendomi guardare in cagnesco da Nonna Abelarda (non si capiva di chi fosse nonna, aveva un aspetto decrepito e terribile) che estraeva i numeri.
Insomma, mi divertii un casino.
Alla fine della serata si offrì di lavare le tazzine, io mi offrii di aiutarla ed insieme massacrammo il servizio buono di Norberto.
L’amica con cui era venuta era ubriaca persa, si sarebbe fermata a dormire, per cui venni pregato, per l’incolumità delle suppellettili domestiche di accompagnarla io, in fondo erano pochi chilometri di deviazione dalla mia strada.
Lo feci volentieri, era nata un’amicizia con quella strana e maldestra ragazza.
All’arrivo l’accompagnai alla porta, sotto la quale pendeva il tradizionale rametto di vischio.
Mi sembrò una buona idea (benché assolutamente non da me, dopo anni di disastri sentimentali) salutarla con un bacio. Mi avvicinai lentamente, lei chiuse gli occhi, fece un passo verso di me…
…e scivolò su una lastra di ghiaccio, aggrappandosi al ramo di vischio, che si staccò dalla porta, per cui lei ed il ramo mi franarono addosso. Cadendo tirai un calcio al bidone dell’immondizia, che si rovesciò facendo un casino d’inferno.
Si accese una luce al piano di sopra, si sentì un rumore di passi.
Accidenti, non sapevo nemmeno se Amanda avesse un fidanzato, un marito, genitori irascibili, un rottweiler…
Mi rialzai, borbottai un saluto e telai velocemente.
Oh, le carote. Ci vogliono. Ma… cazzo, non ci sono! Possibile che me le dimentichi sempre? Il fato è che quelle confezionate sono sempre in pacchi da chilo, e chi le usa tutte? Vabbe’, faccio una corsa al supermercato…
Intanto Beethoven ha finito di patire, dopo una spernacchiata selvaggia quella che è inziata come sinfonia Pastorale ha esalato l’ultimo respiro. Basta cassette al mercatino dell’usato!
– Non hai preso le carote! Sai che sono fondamentali per l’equilibrio salino e vitaminico. Assieme alle lenticchie, al cumino e alla curcuma. E poi le faccio a julienne, così le metto assieme ai germogli di soia…
– Scusa tesorina, ora torno al supermercato e le prendo…
– Ecco, sempre in giro, sprechi il tempo che potresti dedicare a creare. Ma non potevi farti una lista?
– Hai ragione amore. Vado e torno di corsa!
– Bravo, corri che ti fa bene. E non fermarti in qualche orrendo bar a bere quello schifoso caffè!
– Ma certo, sai che non resisto lontano da te…
– Evita queste frasi borghesi.
– …
Sto cominciando a rompermi i coglioni… Mi sembrava tutto troppo perfetto.
Linda l’ho conosciuta al corso di meccanica razionale. E’ uno schianto di ragazza. Piccola, ma longilinea, capelli rossi legati in lunghe trecce, un lieve accenno di lentiggini sugli zigomi alti, che contornano due occhi verdi da gatta, un naso un po’ da elfa e una bocca che fa venir voglia di sfiorarla.
Il resto non è da meno, due gambe che non finiscono più, vita stretta ed una circonferenza toracica insospettata per una ragazza così magra.
Il tutto avvolto in una variopinta varietà di abiti parecchio hippy.
Come tutti i maschi del corso ho tentato qualche timido approccio. Malriuscito, ma mi sto abituando.
La svolta quando, incredibilmente, propone a me di studiare insieme meccanica per l’esame.
Caccio a scarpate il compagno di appartamento, mi spacco il culo per sistemarlo in modo presentabile, finalmente arriva lei, più irresistibile che mai, aromatizzata al cocco (essenza naturale, ovviamente), vera figlia dei fiori.
Prevedibilmente non combino una mazza. Ma gli incontri continuano. Un giorno che facciamo tardi la invito a cena dalla mamma.
Quella sera il menu è insolito: mia madre ha fatto casino al supermercato, ha comprato germogli di soia scambiandoli per insalata e tofu, scambiandolo per formaggio. Accortasi dello sbaglio, ha preparato un esotico brodo di verdure con i germogli e ha fatto il tofu in umido con i peperoni.
Alla vista di tali vivande Linda si è illuminata, ha iniziato a guardarmi in maniera sognante, mentre si scofanava la cena. Alla fine mi ha raccontato di essere vegetariana e che l’aveva colpita il fatto che avevo capito senza che me lo dicesse. Che culo, ho pensato. A lei invece ho detto:
– E’ una questione di karma
Evidentemente il mio karma era che alla fine ci mettessimo insieme. E’ stato un pacco assurdo, a leggermi libri new age, rinunciare al salame e alla braciola, al caffè, che secondo lei altera l’equilibrio fra corpo ed anima (che cacchio voglia dire non lo so).
Andammo a vivere insieme nel suo appartamento, in cui stava da sola.
I vantaggi iniziarono ben presto a farsi sentire: sesso più o meno tantrico a tutto spiano, l’invidia di tutti gli amici e compagni di corso…
Anche gli svantaggi emersero, non molto più tardi. Non si può simulare un modo di essere alieno in continuazione, e lei non è molto disposta a tollerare debolezze.
Così… con la scusa di uscire a comprare le carote recupero quelle poche cose di cui mi importa (il ciarpame new age che avevo acquistato può tenerselo), le caccio in un borsone e torno di corsa al mio vecchio appartamento.
Qui mi accoglie l’urlo spaventato di una ragazza nuda nel letto del mio compagno ed una sfilza di bestemmie di lui.
Finalmente a casa! Mi guardo intorno beato, prendo un wurstel e una birra.
Un rutto suggella il mio ritorno alla normalità.
Diciamo non particolarmente in ritardo… eccola, ho sentito un tonfo.
– Luca, ciao! Allora, si mangia? Ho portato il salame. Che c’è di buono? Uh, il minestron…eeeee
Splaff! Il salame cade nella pentola, schizzando brodo dappertutto.
La guardo incazzato, mentre mi asciugo le gocce bollenti e levo i pezzi di verdura. Lei ha l’aria così mortificata. Le vado vicino, le detergo il viso irrorato di minestrone con un fazzoletto e le do un bacio. Poi iniziamo a ridere.
Tempo fa Riu mi chiese di cosa avrei parlato in un successivo racconto, visto che le principali verdure dell’orto le avevo già utilizzate.
Ma è ovvio: del minestrone, composto di tutte le verdure che capitano a tiro.
In una maniera che riflette un mio modo di essere, la vicenda culinaria è pretesto per una serie di flashback (decisamente poco flash) sulle donne della vita del protagonista.
Per una di esse mi sono ispirato alla protagonista del bellissimo romanzo della cara amica Alessandra Benfenati (la mitica Ale che imperversa da queste parti), che spero non me ne voglia per questo.
Il racconto è un po’ lungo… spero che lo troviate divertente.
bellissimo questo post, non riuscivo a smettere di leggerlo
…hahahaha sì, divertente sì!
eccezionale, WIL, davvero! poi va’ a spiegare a chi non ha un blog cosa ci sia di tanto bello nel leggere ciò che scrivono gli altri e, perchè no, a volte nello scrivere ciò che ci passa per la mente…
@g3nNy: grazie, è un bel complimento.
…non è che ti eri fatta una canna prima di leggere, eh? ;DDD
Ciao!
@yukshee: grazie! giusto quello che volevo fare: scrivere qualcosa di divertente (che non guasta mai)
@abreast: sei gentilissimo, grazie.
E’ un argomento di cui hai parlato, quello del “perché un blog”.
La cosa bella sono la libertà espressiva, il piacere di comunicare qualcosa di noi stessi, di conoscere gli altri, quanto meno ciò che gli altri vogliono far conoscere. Di sorprendersi, a volte. E di ridere.
Ciao!
spettacolare!
devi pensare a pubblicarlo anche fuori dal blog, è davvero accattivante, brillante e ben scritto!
ciao!
Grazie, Riu! Conoscendoti, il complimento che mi fai ha un valore particolare!
…vorrà dire che il primo concorso letterario a tema culinario o agricolo che capita riceverà questa storia!
(il sito dedicato al Peperone di Voghera ha pubblicato “Peperonata”… dopodiché non ha più pubblicato un bel nulla, vorrà dire qualcosa? ^__^)
Ciao!
Ho apprezzato molto anche io. Attirato qui da uno dei tuoi commenti su Nabla (degli ultimi, concordo in pieno con quello che hai scritto sull’amicizia). Questo racconto scorre molto bene, Wil. E’ molto bella l’idea di usare l’esperienza culinaria parallela al flusso dei ricordi. Complimenti anche per il fatto di saper trasmettere molto bene le immagini, attraverso parole semplici, sintetici. E, inoltre, mi hai fatto morire dalle risate. Questo perché son convinto che stavi ridendo anche tu, quando scrivevi (di sicuro, nella parte in cui parli di Amanda). A presto
Grazie davvero, Shirasaya!
Sì, anch’io ho apprezzato molto il tuo punto di vista, di cui condivido anche qualche esperienza.
Benché in cucina io sia l’equivalente di Lucrezia Borgia mi piace usare il contesto cibo-cucina come “luogo dell’anima” attorno cui far ruotare le vicende. O forse è solo perché sono una buona forchetta 😉
I personaggi sono tutti di fantasia, ma, come è naturale, tutti hanno contatti con persone vere.
Sì, ho riso parecchio scrivendo di Amanda, l’ultimo personaggio ad essere stato introdotto, “rubato” in parte ad una bellissima storia, come spiego nel primo commento.
Ciao!
Mario
speri che non te ne voglia per questo?!
te ne voglio invece!!!
te ne voglio una marea di bene!!!!
ho letto superveloce
sono qua solo di passaggio…
sto cercando la mia festa…
rileggerò con calma
cmq è bellissimo
ahahah non ti ho mai detto ma amanda sono IO!!!
grz per la pubblicità gratuita…
ah, no è vero… ti ho promesso lo 0,5% del 0,3 % degli incassi … o degli incazzi… nonricordo…
chi è chi è quello filosofo che passa sempre di qua che io sono stata là ??
Curiosita’ personale: come e’ andato l’esame di meccanica razionale?!? 😉
(sesso elfico?!? vogliamo i DETTAGLI!!!)
Post decisamente ilare.
E la invidio, la tua capacita’ di sintesi 😉
ciao!
/us
Sembra la storia di Alice e del Coniglio, alla ricerca della festa 😉
Alla fine l’hai trovata!
Allora: era il 50% degli incaSSi ed il 0,03% degli incaZZi. Non cominciamo a imbrogliare, gricciona!
ahahah non ti ho mai detto ma lo SAPEVO!!!
(leggi bene la storia e cosa combina questa Amanda ^__^).
…grazie! Ti voglio bene anch’io 🙂
E alla faccia della privacy… buon compleanno, Ale! 😀
Ciao!
Mario
/us, parli del mio esame o di quello del protagonista (va be’, qualcosa in comune ce l’abbiamo)?
Il mio fu uno sfascio, per due motivi:
– non avevo mai seguito i corsi
– il testo aveva tutt’altra impostazione, rispetto agli esercizi (il libro più da fisici, l’esame -mortacci- da ingegneri).
Suppongo che anche il mio protagonista abbia perso un po’ di interesse per vincoli e hamiltoniane… 😀
bellissimo questo racconto! e poi..il minestrone è uno dei miei piatti preferiti!
bello ad ogni verdura il flashback!
un abbraccio,ali
Oh, la storia dell’esame era solo un pretesto per scucirti qualche particolare piccante sulle avventure pornofantasy del tuo alter ego letterario 😉
No, scherzo..meccanica razionale e’ stato il corso che ho seguito con piu’ interesse nella mia (pseudo)carriera universitaria..ero solo curioso.
Base e rulletta, comunque, un poco pornografici li sono..tutto quel rotolarsi.. 😉
/us
@ali: grazie, una buongustaia come te non poteva non apprezzare il minestrone! Aspettiamo una ricetta in merito sul tuo blog! 😀
@us: eh, eh, non ho la stoffa per scrivere racconti erotici, mi imbarazzerei troppo (altroché scarlatto!).
Il mio corso di meccanica razionale (per fisici) ben presto è diventato “meccanica analitica”, una roba ben più astratta, a base di spazi delle fasi, equazioni di Hamilton-Jacobi, lagrangiane e compagnia bella… gli strumenti per sfociare nella quantistica.
Il giorno che voglio alienarmi tutti i lettori farò un post sull’argomento ;DDD
(ti dirò che volendo si può trovare l’erotismo anche nelle hamiltoniane: tutte quelle variabili coniugate…)
Ciao!
ah ah ah, wil! qui siamo ai livelli della peperonata. geniale, poi, l’idea di coniugare minestrone e vicende sentimental-erotic-eccetera, diffierenziando con il corsivo. sei proprio un grande! ora, finiti i complimenti, e godute le meritate lodi, preparati perche’ a breve dovrai scrivere un altro post…hihih…poi ti spiego. anzi, leggerai tu stesso!
ps lo sai che io prima di andare a dormire mi leggo sempre un po’ di equazioni di Hamilton-Jacobi? così, tanto per distrarmi!
ps2 al festival della matematica ci saranno i due matematici piu famosi, tra cui nash (si chiama così?)…lo sapevi? ti toccherà passare da roma…
😉
differenziando
:)))))) Wil, che forza questo post.. c’hai fatto attendere per stò minestrone, ma ne è valsa la pena!!!!! Che ridere!! La meglio è la nonna abelarda che prende sul serio il duro mestiere della tira dei numeri alla tombola.. fantastica!!!!
un bacione enorme!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
@Para: mi è venuta in mente mia nonna, che non sapeva leggere altro che i numeri della tombola (e quelli sulle monete e banconote, spilorcia com’era…), ma tirava di quei mazzi al nonno e a chi le capitava intorno.
@Albatros: devo preoccuparmi? 😉
Grazie per i complimenti, amico.
Le equazioni di Hamilton-Jacobi sono come Tacito: un sottinteso unico, che racchiude un sacco di informazioni. Suppongo che tu preferisca Tacito…
Nash lo ricorderai dall’approssimativo film “A beautiful mind” (molto meglio il libro omonimo, che ti consiglio)… mi piacerebbe passare da Roma per questo ed altro.
Ciao!
Mario
intanto passa da me…
(eheheheh)
Mentre leggevo, ero convinta che fosse un racconto autobiografico…ma in fondo che importa? Molto bello, ben scritto e divertentissimo (quella del karma è uno spasso).
Ciao!
@Albatros: ho visto… sarà un macello. Va be’, proverò.
@Lilith: probabilmente sarebbe meno divertente se fosse autobiografico… ovviamente, come ho già detto, ci sono frammenti di persone vere, sapientemente mescolati, come si addice ad un minestrone.
Ciao!
La versione che mi ha dato amanda è un filino diversa:
lei cotta al primo sguardo, il tuo alter ego meno…
ha cercato di avvelenarla facendole ingurgitare i fagioli
le ha frantumato in testa tutto le stoviglie sporche del lavello
per invidia al primo ambo le ha rovesciato il vino su una scarpa
lei ha mazzato l’amica per farsi portare a casa al che ha cercato di baciarlo davanti alla porta ma egli s’è buttato via nel rusco come metafora di qualcosa che non s’è capito che volesse metaforizzare
Sicura che Amanda te l’ha raccontata giusta? …l’epilogo farebbe pensare altrimenti 😉
…in realtà Luca, da quell’imbranato che si è visto essere, si è accorto di lei solo dopo l’episodio dei fagioli (è vero, distrattamente, alla richiesta di passarle le arachidi, ha spinto verso di lei la ciotola sbagliata… ma da qui a sospettare un tentativo di avvelenamento!).
Asciugatosi i lacrimoni dal gran ridere ha iniziato a guardarla in modo diverso, l’episodio dei fagioli come metafora di un non conformismo (tiè!).
Il vino se l’è rovesciato lei, che non regge due bicchieri di seguito, dalla cartella della tombola le è finito sulla scarpa (casualmente uguale a quella indossata da una tipa seduta dietro una scrivania dell’Ikea).
E così l’ingenua Amanda avrebbe mazzato l’amica per farsi portare a casa? Interessante, Luca non l’ha mai saputo.
…se non si fosse allontanato dopo il fallimentare tentativo di baciarla (o di essere baciato, in effetti non ci vedo molto chiaro), il povero ragazzo avrebbe preso una dose di randellate dal convivente di Amanda, originario della Val Camonica, rimasto a casa a giocare a poker con gli amici (uno era mio fratello).
In questo modo, anni dopo l’epilogo è stato quello del racconto.
Come si suol dire, si son trovati! 😀
Goodnight, my dear
Buongiorno wil!!
E buongiorno a tutti i tuoi amici e passanti…
Grazie di ♥ e complimenti per il tuo post 😛 molto divertente 😉
Serenella….
Buongiorno a te, Serenella.
Spero che vada meglio (per quanto possibile), intanto sono contento se hai sorriso leggendo il post!
Ciao!
si si
è comunque colpa tua!
senti piuttosto:
sono venuta a pagarti la “soffiata” di ieri
tieni
Senti, Ale, ma… Ahahahahahahahah… … … ahahahah!
(non scrivo altro, non vorrei che i lettori mettessero in dubbio la tua integra moralità ^__^)
la MIA integra moralità
o la TUA disintegrata rettitudine?!
…e poi… quali lettori?!
l’ho capito sai che da quando ti ho suggerito il trucchetto dell’avatar sei passato all’autogestione
Tutt’e due!
…su, non rovinare quanto mesi di training autogeno hanno costruito, commentando me stesso con dozzine di alter ego.
(perfida!)
Wil appena posso lo leggo, è lungo ma, già dai commenti sembra molto bello..
ciao ciao
Non ti preoccupare, fai con calma!
Grazie per l’interesse! 🙂
Ciao!
wil, ma che ci fa la biancheria intima di ale sul tuo blog????!!!!
😉
Guarda, è una lunga storia… certo che c’ha dei mutandoni che paiono i miei, stile metalmeccanico! 😀
immagino, quindi, che il bello venga…dopo!!!
Parli di me o di Ale? …mi viene in mente una trivialità non proprio da me, eh, eh…
ahimè, venne in mente pure a me!
😉
pensa che io vendo le onion rings per lavoro… se vuoi ti faccio un abbonamento per il cliente affezionato, che ne dici??? 🙂
Ah, ah, ah! Ottima idea, Alice.
…a differenza del protagonista, a me piacciono gli onion rings (Burger King?).
Complimenti per la Ballestra (il libro che stai leggendo, suppongo), un autrice che apprezzo molto, anche se ho letto poco di lei…
Ciao!
@albatros: LOL! Ma tu ed io non siamo così, no? 🙂
28# “soffiata” di ieri?
Ale x nabla (che nella mia immensa intuitività ho beccato subito)…
???
Nabla, è un originale tentativo di corruzione (tipo “vallettopoli”), con truffa al sottoscritto!
chiamiamola pure “randellopoli”!
saluti wil, da alb sloggato
sì nabla
devi sapere che wil prima di sputare il nome ha stilato & mi ha fatto fimrare (firma digitale) un contratto a 159.738 voci tra cui:
. un furetto
. una sottocoperta
. una patatina
. un sacchetto di pop corn
. del solvente per attak
. diffondere x blog messaggi caotici da cui si desuma che stai cercando la festa
. un etto d’affetto
. un messaggio intelligente da nabladue
. qualche randellata a albatros per avermi (avre wil) conivolto nell’odiosa catena
ecc ecc ecc….
Mi ci è voluto un pò, Wil, ma è davvero molto simpatico, con punte di particolare originalità! ^^
@Anarcadia: grazie! sei gentilissimo. Sono contento che ti abbia divertito 😀
@Ale: un furetto? la patatina (senza rosmarino) e l’etto di affetto (pure in sovreppeso) mi sono arrivati, il messaggio intelligente da nabladue pure (non ne dubitavo).
E pure i messaggi caotici ci sono, un vero spasso!
Sto aspettando la sottocoperta, il sacchetto di pop corn (da usare sottocoperta) ed il furetto (da rifilare al gatto perché ci giochi… vediamo chi sopravvive!).
Il solvente non mi serve più, le randellate in effetti potrebbero arrivargli (capito, alb?)…
falso come una moneta da 5 euri con la storia del karma 🙂 però mi è piaciuto un sacco il tuo dolce minostrone di ricordi (ma il sedano l’hai messo?)
@Lala76: LOL! eh, be’, sono le marpionate di uno studentello (oh, quell’episodio è del tutto inventato, mai fatto ricorso a siffatti trucchetti… ad altri, forse ^__^).
Felice che ti sia piaciuto il racconto (ed il minestrone).
Il sedano! Cazzarola, non l’ho messo! Ma ti giuro che quando faccio il minestrone sul serio lo uso!
…in realtà ci avevo pensato ma:
– il racconto diventava interminabile
– il protagonista diventava un maratoneta della sfiga di coppia
Ciao, grazie per il commento!
: D
davvero spassosissimo questo racconto! meriterebbe una sceneggiatura per un corto! fila liscio come l’olio…l’olio. hey, ma l’olio l’hai messo nel minestrone??? : )
i miei complimenti. e un saluto!
COME SAREBBE A DIRE, WIL, CHE L’ALE TI INVIA LA “PATATINA”?!?
(umorismo da camionista)
(ops, mi scusino i camionisti..)
@TheHours: ‘azz’, anche l’olio ho dimenticato! (cavoli, sarebbe stato pretesto per gustose divagazioni…).
In effetti lo vedrei bene trasformato in corto, se ti interessa è tuo.
Grazie, un saluto anche a te!
@Anarcadia: guarda il #28. Puoi immaginare la “moneta” proposta nel (riuscito) tentativo di corrompermi. Ed il pagamento è quello… chi la fa l’aspetti! :DD
Ho raccolto qualche informazione sul perchè dell’idrogeno…Ciao
#44 WIL, ma che cose strane chiedi?
@FantArt: interessante!. La pubblicherai sul blog?
@Nabla: io volevo un furetto, ma meglio chiedere in soprannumero, in modo che qualcosa arrivi… invece del furetto è arrivata… #28!
Ahahah! ^^
I want Lilli!(ale, puoi aiutarmi? tipo facendo irruzione in casa wil, distraendolo con ortaggi e tuberi di vario tipo, mentre io sgattaiolo via…)
LOL!
Ehi, facinorosi! Ci vorrà ben altro che una patata in biancheria intima per distrarmi. Magari in topless… 😀
Possibile che da voi non si dica “patata”?!?
Eccomi qua!
Dov’è che si gioca a tombola Alb?????? In questo post??? Uhm…gli ultimi commenti parlano però do ortaggi…
Io ho fatto terno nel mentre!!!!! Ho vintoquacchecosa???
Baci!
(Sto lavorando troppo, non fateci caso….)
Roby
devi leggere il racconto, arien…vedrai che troverai sia la tombola che i fagioli…
🙂
(alb)
@Anarcadia: ma certo! …però continuo a fare lo gnorri, eh, eh 😀
@Roby: sì, lavori troppo! Devi fare qualcosa, potrebbe farti male. Qui da me i leghisti dicono che a Napoli non si lavora, ma quello che esce sempre prima delle sei sono io, :DD
@Albatros: e pure le patate!
#62: e pensa che la stessa cosa la dicono anche dei romani! (“roma ladrona”, ma quanto je piace lo stipendio del Palazzo romano…)
buondì wil
sono al final countdown:
– 5
(lo faccio qui se non ti rompe…)
ale: -5 a cosa? hai messo all’asta il randello di wil su e-bay?!
sono CURIOSISSSSSSSSSSIMO…
buongiorno, caro wil. (ho usato uno ysteron proteron, ovvero ho detto dopo quello che avrei dovuto dire prima!)
Buongiorno Albatros. Non c’è problema, nello spirito del brano di Fabio Stassi del tuo ultimo post 🙂
Ale, fai pure (ovviamente ti becchi la curiosità degli amici, come il nostro alb, eh, eh ^__^)
Ciao!
OT: ma lo sai che sono grato a splinder? sembra banale pensarci, ma quando ci rifletto, cavolo, penso “ma questa e’ una cosa grossa!”. delle amicizie REALI, nate in un contesto VIRTUALE, alimentate giorno dopo giorno da visite, scherzi, scambi e crescite, parole che sanno anche commuoverti, sguardi e scambi di prospettive, e mille altre cose. sì, provo un senso di gratitudine. ci scriverò su, un giorno…
Meccanica razionale non è un po’ troppo razionale per te?
(e poi dicono che i prof sono logorroici…)
Ho dimenticato i complimenti… ma non li faccio mai come tutti i prof di matematica
Profemate, se vai a leggerti il mio primo post troverai qualche spiegazione (non ti dice nulla il nome del blog)?
…troverai che dietro il cacciapall… narratore c’è un fisico andato a male ;D
In un’altra vita potrei essere un logorroico, appassionato insegnante di matematica (che rimane comunque una grande passione, anche se non più professionale!)
Ciao!
Finalmente stamattina ho avuto il tempo di leggere questo tuo racconto Will! Ero così curiosa da giorni ma nn avevo mai modo!!
Davvero carino, i personaggi di cui racconti si sono chiaramente delineati in mente…..e Amanda quanto mi ricorda me! ugualmente imbranata e rincoglionita.. (o ‘insallanuta’, come si dice dalle mie parti….)
Grazie di questi tuoi regali! 😀
Un bacio, buona giornata,
Roby
Albatros, condivido tutto quello che hai scritto.
(da queste parti OT non vuol dir molto, la divagazione regna sovrana… e va bene così!)
CHE BELLO!
CHE BELLO!
CHE BELLO!
Cacchio! poi dicono che gli scienziati sono rozzi individui…romanticismo, passione, amore, ironia… grande Wil
giusto, wil! finirà che tra un po’ dovremo mettere OT come sottotitolo di ogni post…!
🙂
…..oppure cambiare il tasto “Lascia un commento OT” :DDDD
Buona giornata a tutti, un abbraccio!
Roby
I Fìsici, in particolare, non hanno nulla a che fare con la realtà osservabile delle cose, Nabla, ahahah!
@Roby: grazie! Mi fa piacere che i personaggi si “presentino” ai lettori, è quello che voglio (ma non basta volerlo…). Amanda ha tutta una complicata storia dietro 🙂
…piuttosto insallanuto lo sono pure io, a dire il vero.
Un bacio & buona giornata anche a te!
@Nabla: LOL! il tuo modo di esprimere apprezzamento è davvero esuberante! 🙂
Sarà a causa di romanticismo, passione, amore e ironia che non sono diventato uno scienziato?
@Alb & Roby: lo spazio dei commenti su questo blog ha molto l’aspetto di un salotto… anzi (salotto è troppo borghese) di una stanza decrepita di una grossa, vecchia, diroccata casa, in cui è acceso un camino, ed il resto del calore lo forniscono coloro che vogliono fermarsi all’interno.
@Anarcadia: è perché l’apparente realtà delle cose è un velo di Maja sotto cui ci sono le “vere” cose, quelle descritte dai fisici.
…ma a volte preferisco l’osservabile, è più divertente :DD
Si Will, è questa la sensazione che comunica passare da qui 🙂
Chiacchiere intorno al fuoco, scherzi, confessioni….
Il nostro ritrovo 🙂 Ed un punto di riferimento!
Baci!
Roby
Conosco un solo fisico, ed è un fulminato: parla come se vivesse già sull’Enterprise… ^^
Visto il pacco che ti fanno in quel corso di laurea è comprensibile che sia fulminato… 😀
wil, ma la ale che fine ha fatto? sara’ mica nell’orto a cogliere patate?
Patate…
Ehm, “patate…“, volevo dire!
😀
Grandissimo Wil :))) sei meraviglioso, mi hai catapultata in questo mondo con tutte le scarpe…. :))
Un caro saluto
@Albatros: ne dubito. Starà ripassando il greco antico… buono per farsi menare dagli scaricatori dei Pireo, che non capirebbero una ceppa.
😀
@Anarcadia: certo che questo tubero ha colpito le fantasie più fervide, eh?
@Roby: un sorriso anche a te!
@Iry: grazie! Spero che riuscirai anche a uscire con le scarpe… se Amanda non te le perde o mette in lavatrice… 😉
Ciao!
Senti… scusami sai… ma…il pezzo di sopra di una spaghettiera non è bucato? ^_^
no, profe, non e’ bucato…e’ stato messo nel bucato. da amanda, naturalmente.
dai, lumacone…avanti con ste canzoni!
😀
@profemate: AAAH! è vero, hai ragione (non è colpa di Amanda… o forse sì? mmm, devo pensarci).
In realtà pensavo al pezzo sotto, quello che, oltre al protagonista, uso anch’io (la parte sul pentolame è piuttosto autobiografica).
…accidenti, è una rare volte che una profe di mate trova qualcosa da correggermi! Adesso mi invento una trasformazione topologica che porti il pezzo di sotto (scordiamoci la continuità, ci sono i buchi… direi che ci vuole l’operatore “lupara caricata a pallini”).
@Albatros: ottimo intervento letterario sul problema geometrico… 😀
…è infamante, Riu ha iniziato dopo ed ha già pubblicato il post sulle canzoni! 😦
Ciao!
già, wil! e tu non hai neanche l’attenuante del pargolo!!!
😀
Ma ciaooo….come si sta da queste parti, e come stanno i tuoi amici wil ?….Via uguro un buon W-E
A me va un pò meglio (almeno credo ) 🙂
Un bacio….
Ciao Serenella! Qui è il solito, delizioso porto di mare 🙂
Gli amici, più pazzi che mai (e deliziosi pure loro).
Mi fa piacere sentirti dire che va meglio, lo spero di cuore!
Buon fine settimana anche a te!
Ciao!
Ciao a tutti.
Profemate, nel commento #91, mi ha fatto notare un marchiano errore: ovviamente il pezzo di spaghettiera che Luca, il protagonista, usa come pentola è quello di sotto, non quello di sopra, che in genere è bucherellato!
Non c’è licenza poetica che tenga, ho corretto.
…così imparo a rileggere quello che scrivo. In genere tengo alla coerenza sintattica, logica e semantica di quello che scrivo.
Be’, nel caso di un racconto mi prendo qualche libertà. Ma non così tanta!
Scusate la bufala…
Grazie ancora, profemate!
Mario
Mi scuso con tutti i tuoi amici (spero che diventino anche miei) per la mania di correggere, correggere, correggere… In realtà mi sono trattenuta (me ne ero accorta al primo passaggio) ma poi non ne ho potuto fare a meno…
Ma hai fatto benissimo!
Le correzioni di errori oggettivi non mi infastidiscono, non sono permaloso 🙂
Alcuni degli amici stanno già diventando tuoi, come il caro Albatros, e la cosa mi fa molto piacere, è un valore sociale del blog che trascende il mondo virtuale.
Ciao!
Corregge simpaticamente profemate!!! 🙂
Appena leggo la risposta alla catena di Will (e finalmente!!!) Vado a leggerti un po’, prof! 🙂
Buona giornata e buon inizio settimana Will! 🙂
Roby
Corregge simpaticamente profemate!!! 🙂
Appena leggo la risposta alla catena di Will (e finalmente!!!) Vado a leggerti un po’, prof! 🙂
Buona giornata e buon inizio settimana Will! 🙂
Roby
Grazie, Roby.
…dici che ci ho messo un po’ di tempo a rispondere? ;D
Qui nella bassa padana siamo più flemmatici, mica siam milanesi! :DD
Ciao, buona settimana anche a te
Grazie, Roby.
…dici che ci ho messo un po’ di tempo a rispondere? ;D
Qui nella bassa padana siamo più flemmatici, mica siam milanesi! :DD
Ciao, buona settimana anche a te
Sto proprio perdendo i colpi… non mi ero affatto accorta dell’errore.
Accidenti, l’assenza da scuola per maternità mi sta cambiando; come sarà dura riprendere!!!
😉
Sto proprio perdendo i colpi… non mi ero affatto accorta dell’errore.
Accidenti, l’assenza da scuola per maternità mi sta cambiando; come sarà dura riprendere!!!
😉
E’ vero, Riu! Come docente di lettere toccava a te trovarlo ;D
(anche se grammaticalmente il testo incriminato era ineccepibile)
E’ vero, Riu! Come docente di lettere toccava a te trovarlo ;D
(anche se grammaticalmente il testo incriminato era ineccepibile)
Ho letto il tuo racconto in metropolitana come si fanno per i popolari (a Milano visto che sono gratuiti …) racconti da X (con X che va da 4 a 10) fermate.
L’ho trovato per rimanere nel tema trattato dal tuo racconto saporito e variegato come uno di quei minestroni di legumi (che amo tanto) in cui devi arrivare in fondo al piatto per contare i diversi tipi di verdure e i relativi sapori!
Al prossimo
Ciao
Ho letto il tuo racconto in metropolitana come si fanno per i popolari (a Milano visto che sono gratuiti …) racconti da X (con X che va da 4 a 10) fermate.
L’ho trovato per rimanere nel tema trattato dal tuo racconto saporito e variegato come uno di quei minestroni di legumi (che amo tanto) in cui devi arrivare in fondo al piatto per contare i diversi tipi di verdure e i relativi sapori!
Al prossimo
Ciao
Caroziggy, conosco i racconti da x-fermate. Con questo quante ne hai fatte? 😀
Grazie, è un commento bellissimo, tanto più che anch’io amo i minestroni di legumi.
Ho preso da mia mamma la mania di identificare i sapori e cosa li ha originati. Come faceva lei, prendo cantonate cosmiche…
Ciao!
Caroziggy, conosco i racconti da x-fermate. Con questo quante ne hai fatte? 😀
Grazie, è un commento bellissimo, tanto più che anch’io amo i minestroni di legumi.
Ho preso da mia mamma la mania di identificare i sapori e cosa li ha originati. Come faceva lei, prendo cantonate cosmiche…
Ciao!
Dunque … Rogoredo – Duomo … direi 8 se la memoria non mi inganna.
Anche a me capita di avere memorie legate ad odori o a sapori e come tutte le memorie ciò è cosa buona …
Dunque … Rogoredo – Duomo … direi 8 se la memoria non mi inganna.
Anche a me capita di avere memorie legate ad odori o a sapori e come tutte le memorie ciò è cosa buona …
Capita anche a me associare ricordi a sapori o odori..
Talvolta capita di sentire un odore (soprattutto, per me) ed essere catapultata in un altro momento, un altro spazio….
Un altro tempo.
Capita anche a me associare ricordi a sapori o odori..
Talvolta capita di sentire un odore (soprattutto, per me) ed essere catapultata in un altro momento, un altro spazio….
Un altro tempo.
@Caroziggy: cavoli, è un racconto da otto fermate!
@Roby & Caroziggy: è così, gli odori sono molto evocativi.
@Caroziggy: cavoli, è un racconto da otto fermate!
@Roby & Caroziggy: è così, gli odori sono molto evocativi.
bè?
com’è che oggi te la tiri così e non passi nemmeno a salutare?
bè?
com’è che oggi te la tiri così e non passi nemmeno a salutare?
Come no? sono passato!
…va be’, forse ho un po’ ecceduto con le battutacce invidiose sul clima ateniese, eh, eh!
Vedrai che ci sarà un sole splendido!
Come no? sono passato!
…va be’, forse ho un po’ ecceduto con le battutacce invidiose sul clima ateniese, eh, eh!
Vedrai che ci sarà un sole splendido!
be’… ma troppo carino questo racconto!
Ceerto ora sinceramente ho paura di mettermi a fare il minestrone… e se ripartissi con la rievocazione storica delle mie storie passate?
Credo che brucerei il minestrone…
Comunque hai vissuto. Scienziato o no, questo è ciò che conta. baci
be’… ma troppo carino questo racconto!
Ceerto ora sinceramente ho paura di mettermi a fare il minestrone… e se ripartissi con la rievocazione storica delle mie storie passate?
Credo che brucerei il minestrone…
Comunque hai vissuto. Scienziato o no, questo è ciò che conta. baci
Grazie Almost! Benvenuta da queste parti.
Son contento che il racconto ti abbia divertita, conoscendo il tuo stile la cosa ha un certo valore, eh, eh…
Be’, ti dirò: il finale non è autobiografico, sto ancora aspettando che la mia Amanda, comunque si chiami, arrivi a far cadere un salame nel minestrone…
Bacio anche a te. Ciao!
Grazie Almost! Benvenuta da queste parti.
Son contento che il racconto ti abbia divertita, conoscendo il tuo stile la cosa ha un certo valore, eh, eh…
Be’, ti dirò: il finale non è autobiografico, sto ancora aspettando che la mia Amanda, comunque si chiami, arrivi a far cadere un salame nel minestrone…
Bacio anche a te. Ciao!
Grazie mille per l’enorme considerazione.
Troppo gentile.
L’importante è che se lei fa cadere il salame, tu ti comporti esattamente come hai descritto… Che carino! Conosco uomini meno gentili….
Baci
Grazie mille per l’enorme considerazione.
Troppo gentile.
L’importante è che se lei fa cadere il salame, tu ti comporti esattamente come hai descritto… Che carino! Conosco uomini meno gentili….
Baci
MA è LA STESSA MANDA BASILICOSA DELLA CONTESSA?
cmq bellissimo..hai un’ironia favolosa.
un bacione
MA è LA STESSA MANDA BASILICOSA DELLA CONTESSA?
cmq bellissimo..hai un’ironia favolosa.
un bacione
A te, Maura, che conosci il libro, posso dirlo: sì e no. E’ un mix fra quella Amanda, con tanto di basilico, una persona più o meno reale ed un personaggio di fantasia.
che caro..lo hai fatto presente alla contessina?omaggi cosi’ bene i suoi personaggi, che minimo dovrebbe darti una mazzetta..di basilico..si intende..
hihihihih
che caro..lo hai fatto presente alla contessina?omaggi cosi’ bene i suoi personaggi, che minimo dovrebbe darti una mazzetta..di basilico..si intende..
hihihihih
Che dire? mi sono perso, piacevolmente perso, dovresti pubblicarlo tanto è accattivante e trasversale in ogni contenuto, storia, modi di raccontare la musica e le canzoni, come descriverle….che dire? complimenti. Stavo scrivendo ed ho deciso d fare una piccola pausa…..è diventata molto lunga, ma ne è valsa la pena. Mentre scrivevo stavo ascoltando Jeffrey Foucalt e Jack Jhonson.
Propio quest’ultimo, in Inaudible melodies dice:
Slow down everyone
You’re moving too fast
Frames can’t catch you when
You’re moving like that ….. tra tutti i tuoi dischi, hai questa canzone acustica? se no, da musicista chitarrista, acustico, sono felice, vuol dire che noi musici tutti abbiamo ancora tanto da esplorare, se invece la conosci, ben venga. Quando avrò capito come inserire un file audio mi permetterò di invitarti ad ascoltare una mia composizione. Intanto piacerissimo di averti incontrato in questo “crocicchio” in mezzo ad un campo di grano del South Carolina.
Vitosvito (il musico torbato)
Che dire? mi sono perso, piacevolmente perso, dovresti pubblicarlo tanto è accattivante e trasversale in ogni contenuto, storia, modi di raccontare la musica e le canzoni, come descriverle….che dire? complimenti. Stavo scrivendo ed ho deciso d fare una piccola pausa…..è diventata molto lunga, ma ne è valsa la pena. Mentre scrivevo stavo ascoltando Jeffrey Foucalt e Jack Jhonson.
Propio quest’ultimo, in Inaudible melodies dice:
Slow down everyone
You’re moving too fast
Frames can’t catch you when
You’re moving like that ….. tra tutti i tuoi dischi, hai questa canzone acustica? se no, da musicista chitarrista, acustico, sono felice, vuol dire che noi musici tutti abbiamo ancora tanto da esplorare, se invece la conosci, ben venga. Quando avrò capito come inserire un file audio mi permetterò di invitarti ad ascoltare una mia composizione. Intanto piacerissimo di averti incontrato in questo “crocicchio” in mezzo ad un campo di grano del South Carolina.
Vitosvito (il musico torbato)
Ma il MusicoTorbato non è per caso “tiorbato”? ovvero, non è che suoni la tiorba? (oltre alla chitarra acustica?)
Grazie per la serie di complimenti!
…con la musica ho un love affair più multi-decennale, in qualche modo esce sempre da quello che dico o scrivo. Son contento di riuscire a comunicare qualcosa.
Pensa, di Jack Johnson conosco solo il nome e quel pezzo o due passati dalla radio… e dovrei rimediare.
Jeffrey Foucault l’ho sentito nominare ora. Ho dato una rapida occhiata al sito, solo la foto fa venir voglia di ascoltarlo! Anche qui, urge recuperare.
Ma va bene così, c’è sempre spazio per qualcosa di nuovo in un panorama musicale immenso e sommerso come quello della musica acustica.
Il mio interesse principale è per la tradizione nord-americana, la old-time music e le sue evoluzioni.
Ma ben vengano nuove ispirazioni!
Grazie.
Ciao!
Ma il MusicoTorbato non è per caso “tiorbato”? ovvero, non è che suoni la tiorba? (oltre alla chitarra acustica?)
Grazie per la serie di complimenti!
…con la musica ho un love affair più multi-decennale, in qualche modo esce sempre da quello che dico o scrivo. Son contento di riuscire a comunicare qualcosa.
Pensa, di Jack Johnson conosco solo il nome e quel pezzo o due passati dalla radio… e dovrei rimediare.
Jeffrey Foucault l’ho sentito nominare ora. Ho dato una rapida occhiata al sito, solo la foto fa venir voglia di ascoltarlo! Anche qui, urge recuperare.
Ma va bene così, c’è sempre spazio per qualcosa di nuovo in un panorama musicale immenso e sommerso come quello della musica acustica.
Il mio interesse principale è per la tradizione nord-americana, la old-time music e le sue evoluzioni.
Ma ben vengano nuove ispirazioni!
Grazie.
Ciao!
grande Wil! 4 belle risate anche con questo post! Mi hai fatto tornare la voglia di scrivere qualcosa di divertente anch’io. Dammi il 5!
Grazie, OkkiRossi. Aspetto di leggere tue nuove storie, allora!
Intanto, ecco qua:
Grazie, OkkiRossi. Aspetto di leggere tue nuove storie, allora!
Intanto, ecco qua: