Il filtro d’amore – racconto delirante

Mi sono concesso un divertissement, giocando con alcuni amici bloggers. E’ un racconto basato su situazioni a volte surreali createsi nei post e nei commenti scritti da questi amici. Credo tuttavia che la storia sia leggibile (e spero godibile) da tutti.
In ogni caso, premetto alcune informazioni. Intanto i personaggi, in ordine di apparizione, sono un certo Wil, di cui sapete, Alb, grande amico, oggi al centro dei pettegolezzi splinderiani per insinuazioni su presunte quanto (purtroppo) inesistenti sue love stories, SUM, al "secolo" Senzaunameta, spiritoso blogger cagliaritano (di nome fa Manuel, ma ce n’è già un altro), Manuel, ovvero Manuelscorpione, neo-blogger, ma vecchio e divertente commentatore accanito, Kata, la sedicente Mina pugliese, Ale, ben nota ai lettori del blog, autrice di un delizioso romanzo dal titolo "Essenza di basilico (per un filtro d’amore)", che mi ha ispirato parecchio in questa storia, Anto, dal misterioso nick antonella1029, altra simpatica presenza.
Il resto del racconto è più o meno auto-esplicativo, anche se la lettura di alcuni post dei blog linkati potrebbe chiarire (e rendere più divertenti) alcuni dettagli.
…insomma, se qualcosa pare inspiegabile, chiedete!
Per l’occasione, userò un carattere più piccolo, altrimenti il post potrebbe apparire troppo lungo (in realtà è quasi tutto dialogo…)
Infine, spero che nessuno si incazzerà per i toni un po’ coloriti

Il filtro d’amore

– Ma dovevamo proprio venire qui? Abbiamo fatto un casino di chilometri, ho rischiato il linciaggio per i giorni di ferie che ho preso…

– Wil, te l’ho detto. Solo da queste parti cresce quella varietà di basilico di cui si parla sul trattato

– Sì, sì, va bene, hai ragione, non ne parliamo più. E poi, che amico sarei? Ho promesso di aiutarti!

 
– Piuttosto, quel tipo che ti sei portato dietro, non ti pare abbia un’aria minacciosa? Non è che combina qualche casino?

 
– Ma no, tranquillo! E’ solo deformazione professionale, è un ragazzo simpatico…

 

– EHI, E’… IHC! …FINITO! …BURP!

 

– Oh, madonna, Alb! Adesso lo meno!

 
Wil passa nell’altra stanza, dove lo attende il desolante spettacolo di SUM coricato sul divano, abbrancato ad una bottiglia di Bonarda La Versa, palesemente vuota.
Seduto al tavolo, Manuel lo guarda scuotendo la testa, con un ghigno divertito.

 
– SUM, che cazzo hai da gridare? Lo sai, il lavoro richiede concentrazione!

 

– SCUSA! Ehm, sc… ihc! … usa… sai, mi… ihc! stavo annoiando, e… ihc! così…

 
– Ti sei scolato l’ultima bottiglia di bonarda che mi ero portato da casa.

 
– ERA TROPPO …scusa… ihc! era troppo poco. Fortuna che mi ero …ihc… portato del vermentino dal negozio qui sott…

 

SDENG!

 

– Minchia, che botta, Wil! Rovere stagionato, eh?

 
– Eh, Manuel, quando ci vuole, ci vuole. Vedrai che al risveglio la ciucca gli sarà passata.

 

– Eh, eh, eh, sicuro! Ma… che è ‘sta puzza?

 

– Ossignur, Alb… cos’è successo?

 
Nella cucina da una grossa casseruola posta sul fuoco si leva un fumo denso, verde. Un odore di muffa mista a essenza di basilico si leva dal liquido ribollente nel recipiente.

Alb, una inquietante luce nello sguardo, sorride trucemente.

 
– Deve essere pronto. La reazione è quella descritta. Guardate, guardate qui!

 
Il ribollire della fetente mistura disegna sulla superficie del liquido onde a forma di cuore, mentre altre in foggia di freccia trapassano le prime. Il tutto con movimenti niente affatto rassicuranti.

 
– E’ fatta, amici! Allora le storie di Ale non erano tutte stronz… balle!

 
– Dici che questo è un filtro d’amore? E come va assunto, per enteroclisma?

– Zitto, uomo di poca fede! Ho passato due settimane a ravanare in biblioteca cercando tutto quanto parlasse di basilico e di magia. Ero alla disperazione, quando è comparso questo trattato del ‘500.

Alb indica un librone sgualcito, dall’aria decisamente vetusta, aperto sul tavolo, macchiato da secoli di uso alchemico. Il libro non doveva trovarsi lì, era stato abilmente (più o meno) trafugato con la complicità inaspettata del concittadino Abreast.
Non era certo consuetudine di Alb commettere un reato, si era giustificato parlando di rivincita della ragione sulla legge della giungla che ancor oggi guida le scelte femminili in materia di uomini.

 
– …mi, che botta! Ma che ti è preso? E che succede, cos’è questo odore?

 
– SUM, vecchio amico e compagno di camicia di forza, grazie a te ho preparato il filtro d’amore, con quel basilico che cresce solo in pochi posti, vicino a Cagliari! Ti sarò infinitamente grato per la collaborazione.

 
– Ma ti pare… ehi, Wil, non ho capito! Questo qui va giù pesante di grappa ed erba, e meni me per un paio di bicchieri! Filtro d’amore? Ma quanto e cosa hai fumato?

 
– E’ vero, invece. Non sono assolutamente ubriaco… ce l’ho fatta!

 

– Sarà!

 

fanno gli altri tre in coro.

 

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– Ale, stordita tesorina mia, sei sicura che stavolta la strada è giusta? quel coso sta parlando in ostrogoto…

– E’ croato, cara Kata. Mi sembra di capirlo meglio di quando parla italiano…

 
– MA CHE CAZZ… no, perché abbiamo già perso due giorni con la storia del traghetto!

 

– Una svista, una banalissima svista…

 
– Sì, svista ‘sta minch… hai voluto partire da Genova, perché così consigliava il navigatore. E va bene. Ma abbiamo preso il traghetto PER LA SICILIA!

 
– Mi ero distratta… e tu dormivi della grossa, dopo che ti sei scolata mezza bottiglia di vodka assieme a quella lì dietro

 
– Ehilà ragazze! Mi avete chiamato? Erano mesi che non dormivo così.

 

– Erano mesi che non dormivi, stordita!

 

– Ciao Anto, ci siamo quasi!

 

– Che bello, allora siamo a Palermo?

 
– MA CHE CAZZ… a Palermo ci eravamo ieri all’alba. Adesso siamo quasi a Cagliari. ‘sta pazza che guida ci ha fatto approdare a Olbia, sono cinque ore che viaggiamo, perdendoci peggio di Hansel e Gretel nel bosco!

 

– Ah, già. E’ dove abita SenzaUnaMetà

 

– SenzaUnaMeta, SUM per gli amici…

 
– Eccolo! E’ quello il casolare che mi aveva detto di aver ereditato, a strapiombo sul mare. Sembra una casa di streghe!

 
– Benissimo. Voglio vedere che faccia farà quando ci trova tutte e tre alla sua porta. Piuttosto, ragazze, cerchiamo di non farci riconoscere, non iniziamo a litigare per chi se lo tromba!

 

– Kata, ma per chi ci hai prese?

 

– Anto, parla per te… volevo dire… certo, Kata, tesorina!

 

– ATTENTAAA!

 

CRASH

 
– Porcaccia, non ci crederete… ho speronato la macchina del postino!

 

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– Ho sentito un rumore, vado a vedere

 
– Sst, sto imbottigliando il filtro, è un’operazione delicata…

 
Il filtro, mescolato a bevande alcoliche, incredibilmente diventa inodore e insapore. Alb versa con attenzione le dosi prescritte in alcune bottiglie preventivamente preparate, per ogni evenienza: vino, birra, whisky, vodka, limoncello…

 
– Da non credere, WIl, hanno tamponato la macchina del postino!

 
– Ma va? Manuel, la storia non mi è nuova. Se non fossimo a centinaia di chilometri da Bologna…

 
– Ragazzi, non indovinerete mai chi ha cilindrato il postino!

– ???

– Ale! E’ qui, con Kata e Anto!

 

– Eh? E che ci fa?

 

– Non lo so, ma non fatevi vedere, nascondetevi.

 

– Ma neanche per sogno, sto finendo di versare il filtro…

 

– Porta tutto in cantina… forza!

I tre amici sbaraccano velocemente, trasferendosi in cantina. mentre SUM va ad accogliere le ragazze, un po’ scarmigliate da una rissa su chi doveva occuparsi della constatazione amichevole con il bonazzo del postino.

– Che piacere. Siete uscite per l’aperitivo e passavate per caso?

 

– MA CHE MINCHIATE STA SPARANDO? CI PRENDE PER IL CULO?

 

– Ssst, Kata, non farti riconoscere…

 
– Venite, venite, sedetevi. La casa è un po’ in disordine, sapete, non ci vengo mai…

 
– E CHE E’… e che è ‘sta puzza? Se stavi cucinando tu non mi fermo a cena.

 

– Ah, ah, ah! che sagoma, Kata!

 

– Allora, SUM caro, quelle cose che dovevi restituirmi?

 

– Ah, le mutandin… ahia, Ale! Che cazzo di scarpe porti?

 

– Oh, scusa, la tendinite… (idiota, non farti sentire!)

 

– Non ci offri neppure da bere?

 
– Oh… certo, certo, Kata. Cosa prendete? Uhm, mi sa che ho solo acqua…

 
– EH? COME SAREBBE A DIRE? …uno come te, solo acqua? l’amica Ale direbbe che sei un griccione. Ho visto che hai una cantina, adesso cerco io qualcosa…

 
– Ah! La cantina! Aspetta, aspetta… non c’è la luce, si scivola… CI SONO I RAMARRI! Vado io.

 

– I RAMARRI? DOVE?

 
E salta in braccio ad Ale, che inizia a diventare di un bel colore violetto…

 
– Tranquilla, sono domestici, non escono dalla cantina. Dai, vado a prendere qualcosa.

 
SUM non fa tempo ad aprire che Manuel gli ficca in mano due bottiglie, una di vino e una di birra.

 

– Grazie. Meglio che tenga d’occhio quelle sciamannate!

 

– Sempre a tua disposizione!

 
Appena SUM richiude la porta, Manuel si butta per terra rotolandosi dal ridere.

 

– Che cazzo hai combinato? Non dirmi che…

 

– …gli hai dato il MIO filtro d’amore?

 
– AHAHAHAHAHAHAHAH… non ho resistito… AHAHAHAHAHAHAH… voglio proprio vedere che succede… AHAHAHAHAHAHAH

– Va be’, servirà come collaudo

 
– Ma che collaudo, Wil? Succederà un disastro! Meglio non farci vedere in giro…

 

Intanto, SUM porta le bottiglie in tavola, e le ragazze si versano abbondati bicchieri di vino e birra.
In un baleno l’atmosfera cambia. Appoggiati i bicchieri, le tre fanciulle iniziano a guardarlo.
E ad avvicinarsi, gli occhi languidi, le labbra socchiuse in un lascivo sorriso…

– Ehi, che succede? Che scherzi sono questi? Cos’è, vi siete offese per quella storia che avevo scritto sul mio blog? Ferma, Kata, via le mani di lì…

 
– SUM caro, quelle altre erano uno scherzo, eccoti le mie vere mutandine, le ho levate per te…

 
– SenzaUnaMetà, non hai caldo, con quella felpa? Ti aiuto a toglierla…

 
SUM fa un rapido balzo indietro, le ragazze cozzano una contro l’altra. Mentre si rialzano corre verso la cantina. Ma dalla fretta gli resta in mano la maniglia, già in pessime condizioni.

Gli altri lo guardano atterriti.

 
– Via! Vai fuori di qui, se no ci beccano tutti quanti! Non ci sono altre uscite!

 
– Bastardi! Non potete lasciarmi da solo, quelle sono assatanate!

 

– Mi sa che non ti lasceremo solo. Voltati!

 
Sulla porta si stagliano le figure di Ale, Kata e Anto, sorridenti e libidinose.
I quattro amici, rassegnati, si danno un contegno e vanno verso di loro, verso un erotico destino.
Il filtro è di antica formulazione, come antico è il modo di intendere le relazioni amorose. Essendoci almeno un uomo per ciascuna donna, si formano tradizionali coppie, che iniziano le tradizionali danze d’amore.

 
Per un noto teorema sulle corrispondenze biunivoche, uno degli ometti resta fuori dalla mischia.

 
– Ma porca troia! Io ho passato ad Alb “Essenza di basilico”, ho convinto SUM a prestarci la casa, ho portato Manuel per via della prescrizione dell’antico incunabolo, che richiede la presenza di un bimbo trentenne e impavido, ci ho messo pure i baffi della gatta, necessari alla ricetta, facendomi graffiare il naso…

 

Wil, incazzato come un Diavolo della Tasmania con la gastrite, menando randellate ai turisti di passaggio, inizia a scendere verso il paese, in cerca di una dimora per la notte, che alla casa di SUM sarà dedicata a ben altro che il riposo.