Pioggia d’amore

Il titolo si presta a fraintendimenti erotici. Non è quello l’intento (ma un pizzico di onesta malizia -onesta, neh?- non fa male!)

Una canzone di James Taylor si intitola "Shower The People".
Il ritornello dice

Just shower the people you love with love
Show them the way that you feel
Things are gonna work out fine if you only will
Shower the people you love with love
Show them the way you feel
Things are gonna be much better if you only will

ovvero

Ricopri d’amore le persone che ami
Fai loro capire quello che provi
Le cose andranno bene se solo lo vuoi
Ricopri d’amore le persone che ami
Fai loro capire quello che provi
Le cose andranno molto meglio se solo lo vuoi.

Parrebbe un insipido inno all’ottimismo, ma è una visione superficiale: James Taylor è un uomo estremamente sensibile, nella sua giovinezza ha avuto un sacco di problemi, da farsi spontaneamente ricoverare in ospedale psichiatrico per manie suicide. Alcol e droga lo hanno devastato, ma non ha mai perso quella umile e schiva cortesia, atipica in una star della musica moderna. Se ha scritto quelle cose, aveva in mente ben altro che un "vogliamoci bene"…

Quello che mi interessava osservare è che il verbo to shower, in questo caso impiegato con il valore di "ricoprire qualcuno con qualcosa", spesso ha un sacco di significati collegati a piogge (d’acqua, nella fattispecie), docce… è come se la canzone dicesse "fai piovere amore sulle persone che ami". O anche "fai una doccia d’amore".

Ci pensavo questa mattina, dopo una giornata intensa e una notte troppo breve per le mie abitudini: ho visto cosa significa quel ritornello. L’ho visto con i miei occhi, percepito con i miei sensi, sentito con il mio cuore.

Ieri si è tenuto il "Secondo Raduno dei Fuori di Testa", in cui nove amici che si sono conosciuti tramite blog (in vari modi) si sono incontrati a Firenze. (Per inciso, gli amici sono Roby, Albatros, Viv, Pralina, Profemate, Monì, Nabladue, oltre al sottoscritto e a Margherita, un’amica presentataci da Nabla)

L’ingrediente fondamentale dell’incontro è, che ci si creda o no, una sincera amicizia (ebbene sì, l’onnipotente virtuale è stato piegato dalla volontà fino a diventare lo strumento per raggiungere le persone reali; ebbene sì, le sincere amicizie nascono anche così).
Oltre al sentimento, c’è stato anche movimento: si è mangiato, ci si è raccontati storie divertenti, ci si è raccontati tout-court, con momenti di commozione.
Si è giocato a cantare quella parodia del Cetra che scrissi due post fa, materializzando fra noi, grazie al telefono, altro strumento di unione, Ale, che si è stoicamente sorbita la nostra interpretazione, a cui hanno partecipato quasi tutti i presenti, sotto lo sguardo sbigottito dei frequentatori del Parco delle Cascine (degno di nota il contributo della nuova amica Pralina).

E poi… "qualcuno" ha avuto l’idea di distribuire, fra le altre cose, una pistola ad acqua a testa, con cui ci siamo divertiti come bambini. Col caldo che faceva, nessuno si è lamentato degli spruzzi d’acqua (nemmeno quello scassamaroni del Wil ). E’ un gioco che richiede reciproca confidenza, fiducia negli altri… se no si rimane impalati, non si va certo ad annaffiare chi ci è indifferente.

Ecco, questi spruzzi sono diventati per me metafora di un sentimento sincero che si è materializzato in questo modo.

Just shower the people you love with love
Show them the way that you feel

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.per Ale: sei stata spruzzata pure tu, in contumacia, SALLO! Il giorno che ti vedo ti faccio una di quelle lavate che dovranno stenderti ad asciugare… è un gesto d’affetto, neh?