Fuori di Testa a Roma – prima parte

Monì si sente ancora una bambina. Non importa se da un po’ ha superato i diciannove anni… per cui, entrando insieme a me nel McDonald della stazione di Bologna, si è ritenuta affatto autorizzata ad ordinare un Happy Meal, il menu formato ridotto con accluso pupazzetto di Shrek, riservato esclusivamente ai bambini.
A questo punto ci è venuto in mente che la cassiera poteva essere tanto ligia alle regole da chiederci dove fosse il bambino (fuori discussione convincerla che la bimba era Monica)… per cui ci siamo calati nei panni dei genitori di un marmocchio, fuori ad aspettarci con i nonni. La ragazza alla cassa, invece, non ha menzionato l’eventuale pargolo, in compenso ci ha informati che nel menu era compreso a scelta uno yogurt o una mousse di frutta. Monì, pronta, mi guarda, dicendo sicura: "La mousse va bene, a Filippo piace!". Filippo? Cercando di non farci vedere, iniziamo a sghignazzare…

Ecco, con questo episodio la placida (più o meno) avventura del raduno romano dei Fuori di Testa per me e Monica volge al termine. Poco dopo lei recupera l’auto e torna a Imola, io prendo un treno per Voghera.

La storia è iniziata in modo simile. Venerdì scorso parto dalla stazione di Voghera (come tutti sanno, gestita da casalinghe) con un costosissimo Eurostar alla volta di Bologna. L’infame treno si presenta con 50 minuti di ritardo che, lungi dall’essere recuperati, raggiungono i 70 all’arrivo. Nonostante tutto arrivo in tempo per incontrarmi con Monì e prendere un altro Eurostar, stavolta per Roma.
Piccolo sketch iniziale: "Monì, dove sei?" "Primo binario, passata l’edicola!"… dopo alcuni passaggi davanti all’edicola finalmente la vedo!

Il viaggio procede tranquillo fino a destinazione, fra chiacchiere e pasticci nel compilare un biglietto di auguri per la persona indeterminata del post precedente.

Alla Stazione Termini ci attende Viviana, l’unica donna alimentata ad energia termonucleare (ovviamente a fusione), che stiva noi ed i bagagli nella sua macchina.
Mi pare una Fiat Duna, ma non vorrei sbagliarmi…
Dopo una litania di bestemmie causate da un autobus-scuola guida che intralcia il traffico intorno alla stazione ci porta a Ciampino, dove avremmo pernottato.
Là ci raggiunge Roby in treno.
Nel frattempo, tanto per non farci annoiare, Monica rompe un tacco della scarpa, forse una scusa per conoscere l’affascinante calzolaio di Ciampino, beniamino dell’amica Viv

E’ giunto il momento di rivelare che la persona misteriosa il cui compleanno cadeva venerdì 21 era proprio, incredibile!, Viviana!
Per cui la sera, dopo la rocambolesca riparazione del tacco, ci si dirige alla volta di Nemi, dove è situato il ristorante in cui ceneremo.
Ci aspettano alcune persone che ancora non conoscevo: Laura, Irene ed Alessandro. Non ci metto molto a scoprire che sono persone piacevolissime.
Poco dopo arrivano Abreast e Linea.
Mancano all’appello Albatros e Okkirossi. Dopo qualche telefonata appuriamo che stanno cercando di mettere in pratica il detto di Cristoforo Colombo "buscar el levante por el poniente", ovvero, sfruttando il fatto che la terra è rotonda, sperano di raggiungere il posto girando a caso.
Finalmente arrivano, mentre il personale di cucina digrigna preoccupantemente i denti.
Superato questo scoglio, la cena inizia e procede briosamente, allietata dalle canzoni interpretate dal sunnominato Alessandro.
Discorsi seri e faceti si intrecciano, mentre facciamo conoscenza con chi non avevamo mai visto prima.
Infastidito da alcuni inviti a ballare, Abreast ha l’infelice idea di dichiarare: "Chiedete al tipo che suona se ha un pezzo dei Led Zeppelin! Se ce l’ha lo ballo con Mario, ahahahah".
Dopo pochi minuti, ecco che dalle casse dell’impianto esce il riff di "Whole Lotta Love"… porcaccia! Così io ed il disgraziato, in un impeccabile assetto da valzer, di dimeniamo in modo più simile ad un incontro di lotta libera. Quel che è peggio, Roby ci ha fotografati…
Un momento particolare, l’ascolto del messaggio audio che Irene – QueenIshtar mi aveva incaricato di portare al raduno. Davvero a volte le distanze non significano nulla, l’amicizia le colma nel tempo di un battito di ciglia.
La cena termina con la spettacolare torta di compleanno di Viv.
Sferzati da un gelido venticello, salutiamo i nostri nuovi amici Laura, Irene e Alessandro, e ci dirigiamo verso un caratteristico bar di Nemi, in cui un anziano marpione di nome Spartaco ci rifila tortine alla crema con le fragoline per cui la località è famosa. Oltre a questo, il marpione si dedica al corteggiamento delle fanciulle, concentrandosi particolarmente su Monì
Dopo esserci assicurati che Albatros e Okkirossi non tentassero la traversata dell’Atlantico, torniamo a Ciampino, lasciamo Monica al suo hotel, mentre Roby ed io pernottiamo a casa di Viv.
Verso le due termina la prima giornata.

…e alle 22.21 termina anche questo post, il resto ve lo racconto nei prossimi giorni. Ora ho sonno…