Papale papale

Ricordi, ricordi… ci sono periodi in cui mi pare che tutto sfugga, in cui temo di perdere le tracce della mia vita passata, come monetine da un centesimo che cadono da una tasca bucata e che nessuno raccoglierà.
E allora cerco qualcuno a cui lasciarle, queste monetine. Il blog può servire anche per questo.

Ultimamente mi capita spesso che ricordi più o meno sopiti affiorino come bolle in un liquido, una cosa descritta da Riu con la forza di sintesi della poesia, in questi splendidi versi.

Ecco una di queste bolle.

Siamo a metà degli anni ’90, nel mese di luglio. A quei tempi suonavo con la Lost River Band, formazione con cui facevo quello che ora viene chiamato roots rock (ovvero una mistura di country, rock’n’roll, folk, blues), e d’estate eravamo spesso ospiti di feste in piazza in varie località dell’Appennino pavese (e non solo).
Uno degli appuntamenti favoriti era la festa della birra a Casanova Staffora, dove affluiva un sacco di gente che si divertiva con la nostra musica, ruvida, per nulla raffinata ma di sicuro diretta ed energica.
Quell’anno avevo conosciuto un sacerdote mio coetaneo, don A., un tipo in gamba, decisamente lontano dal cliché del prete. A dirla tutta, somigliava parecchio al Che Guevara, con tanto di cigarillos. Raramente andava in giro in uniforme, per cui non era "riconoscibile". Amante, come me, della musica di Bob Dylan, uno degli ispiratori della Lost River Band, era venuto fin lassù per ascoltarci.
Arrivò poco prima del concerto. Io ero già sul palco a preparare gli strumenti e stavo parlando con un ragazzo che indossava una maglietta su cui era stampato un fotomontaggio raffigurante il papa Giovanni Paolo II che si faceva una canna, con la scritta "I like the pope, the pope smokes dope" .

Chi è interessato può vedere l’opera d’arte QUI.

Don A. squadrò il tipo e la foto con un certo cipiglio. Per un attimo temetti il peggio (A. era un pezzo d’uomo e sapevo per certo che non professava la non-violenza).
Invece si limitò ad inarcare le sopracciglia e ad uscirsene con un "Bella maglietta!".

Chissà, forse ai giorni nostri da quella t-shirt avrebbe potuto nascere una polemica, una guerra di religione, come per le magliette anti-islamiche di un paio di anni fa.
Ma allora, ed è passato poco più di un decennio, le cose non erano ancora degenerate, GP II, non esattamente il mio ideale di cattolico, aveva comunque un gran senso dell’umorismo e avrebbe ghignato (magari lo avrà fatto sul serio) vedendo quel fotomontaggio.