A dispetto del titolo questo NON è un post satirico sull’attuale governo
Ho notato che scrivo spesso di musiche popolari in periodi dell’anno come l’estate, in genere fra agosto e settembre, e sotto Natale. Sarà forse perché nei mesi estivi mi capita con più frequenza di imbattermi in feste all’aperto con balli della tradizione (per il Natale la spiegazione è più facile).
Canti e balli tradizionali negli ultimi anni stanno vivendo, se si può dire così, una seconda giovinezza, anche grazie a contaminazioni, più o meno riuscite, con altri generi.
Soprattutto le musiche popolari del Sud d’Italia hanno avuto largo successo. Penso alla intramontabile tradizione napoletana (niente a che vedere con i commercialissimi "neo-melodici") e alla sempre più diffusa e apprezzata pizzica salentina.
Magari sono discutibili certi eccessi di sperimentazione, ma la diffusione di quegli stili si estende a tutta la Penisola e oltre.
Come sa bene chi mi conosce, amo molto le musiche tradizionali di ogni luogo. Capita spesso che nel lettore della mia auto ci sia un CD di pizzica, cosa che può farmi correre il rischio di venire impallinato da uno dei fucili di cui parla Bossi, visto che bazzico le strade di Lombardia
La tradizione musicale del Nord ha avuto meno diffusione. Al massimo hanno avuto successo nazionale cantanti o gruppi che usano il dialetto, ma che si rifanno a generi come il pop, il rock o il folk di matrice anglo-scoto-irlandese.
Penso al dialetto comasco impiegato da Davide Van De Sfroos, su musiche rock-blues, al veneziano dei Pitura Freska, che suonano reggae, al modenese dei Modena City Ramblers, ispirati dal folk-rock irlandese (e dintorni). Lo stesso Fabrizio De André, maestro di contaminazioni, ha scritto molte canzoni in genovese non basate sulla tradizione ligure.
Son tutte cose che amo molto. Ma non sono musica tradizionale. Ogni tanto mi chiedo perché il ricco patrimonio popolare delle regioni settentrionali non abbia avuto diffusione nazionale. Forse perché i balli associati alle musiche delle mie parti hanno regole molto più rigide, richiedono di "andare a scuola" per impararle, mentre i ritmi del Sud portano ad una maggiore libertà.
Comunque, al di là delle discussioni accademiche, interessanti, ma non in questa sede, provo a divulgare un po’ della musica del Nord.
La "mia" musica è quella, ne ho già scritto più volte, quella delle cosiddette Quattro Province, la zona appenninica compresa fra le province di Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza. Ma stavolta propongo qualcosa della tradizione occitana, diffusa a livello nazionale (e oltre) dal grande Lou Dalfin.
La canzone s’intitola "L’aze d’alegre", parla di un asino che decide di far testamento e, non possedendo nulla tranne il suo corpo, lascia varie parti anatomiche a chi può farne ancora uso: gli occhi ai ciechi, le orecchie ai sordi, le gambe agli zoppi. Riesce a collocare pure le ossa, che andranno ai cani, e la coda, destinata a scacciare le mosche dalle cucine.
Un po’ quello che succede ai lavoratori del nostro tempo, insomma… ti prendono la pelle e le ossa, il resto lo dai per generosità.
Mi sa che siamo in tanti ad essere aze d’alegre!
La canzone la potete ascoltare, se avete l’hardware ed il software necessario, tramite il lettore nella colonna di destra. Ne vale la pena, è un gran bel brano.
Ecco il testo:
L’aze d’alegre
L’aze d’alegre fai testament
L’aze d’alegre fai testament
laìsa la vita per fà ‘n counvent
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Laisa las aouréias ai pàouri chornh
Laisa las aouréias ai pàouri chornh
coura aouvìan, aouvìan tan da lonh
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Laisa las chambas ai pàouri sop
Laisa las chambas ai pàouri sop
coura courìan, courìan aou galop
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Laisa l’uéies ai pàouri bornh
Laisa l’uéies ai pàouri bornh
coura veìan, veìan tan da lonh
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Laisa l’ouòsses ai pàouri chan
Laisa l’ouòsses ai pàouri chan
coura mourdian, fazìan am, am, am!
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Laisa la coua ai cuzinìer
Laisa la coua ai cuzinìer
para las mouòisas dai poutagìer.
e levrin e levroun, toun toun
e levran da Lioun e levrin e levroun
Molto suggestivo anche leggere le parole in lingua occitana, simile a quella usata da Jaufré Rudel, famoso trovatore del XI secolo. Una lingua che ti riporta indietro di mille anni.
Siccome però non è così immediata la comprensione riporto una traduzione.
Il ritornello "e levrin e levroun ecc." è una serie di sillabe più o meno casuali, tipiche di tante musiche tradizionali in tutto il mondo. Un po’ come il "marcondirondirondello" della nota filastrocca (o i "ravanei remulas barbabietul e spinas" di "La bella la va al fosso", canzone popolare lombarda… ricordate "Tre uomini e una gamba"? la cantavano Giovanni e Giacomo).
L’asino allegro fa testamento
L’asino allegro fa testamento
Lascia la vita [la schiena?] per fare un convento
Lascia le orecchie ai poveri sordi
Lascia le orecchie ai poveri sordi
Quando sentivano sentivano tanto lontano
Lascia le gambe ai poveri zoppi
Lascia le gambe ai poveri zoppi
Quando correvano correvano al galoppo
Lascia gli occhi ai poveri ciechi
Lascia gli occhi ai poveri ciechi
Quando vedevano vedevano tanto lontano
Lascio le ossa ai poveri cani
Lascio le ossa ai poveri cani
Quando mordevano facevano "am am am"
Lascio la coda ai cucinieri
Lascio la coda ai cucinieri
Scaccia le mosche dai fornelli
Per la traduzione mi sono avvalso di una versione online, sulla cui completa accuratezza non giurerei, alcuni termini li ho controllati su un interessante dizionario di provenzale.
Scrivendo questo post ho rivolto un pensiero particolare a due amiche (e autrici di blog): KatherineM, che abita in provincia di Cuneo, la zona di provenienza della canzone, nonché appassionata di musica, e Pralina, una delle poche persone che conosco a sapere chi è Lou Dalfin.
bellissimo post Wil caro, come sempre una miniera di informazioni per una “ignorante”, ma curiosa come me nel settore musicale.
andrò pure a sentire la canzone ;O))
noooooooooooooooooooo!!!
sono anche la prima a commentare!!!
stavolta ho fregato pure Sogliolina ;O)))
oggi dovete scusarmi, ma la gioia mi fa’ così…mi rende giocherellona!!
uh signùr tranne Davide i Pitura che i sè de le mie parti, mi trovi impreparata… però sui balli già vado meglio…ehm andavo 🙂
molto interessanti queste notizie, wil!
la canzone che riporti mi fa venire immediatamente in mente una splendida -sia come melodia che come testo- canzone di Branduardi (che consiglio a chi passa di qua), che si chiama “Il dono del cervo”:
Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò?
Le teste maculate
di feroci tigri,
per fartene tappeto le loro pelli?
Sulle colline
tra il quarto e il quinto mese,
io per cacciare,
da solo me ne andai.
E fu così che col cuore in gola
un agguato al daino io tendevo,
ed invece venne il cervo
che davanti a me si fermò.
“Piango il mio destino,
io presto morirò
ed in dono allora
a te io offrirò
queste ampie corna,
mio buon signore,
dalle mie orecchie tu potrai bere.
Un chiaro specchio
sarà per te il mio occhio,
con il mio pelo
pennelli ti farai.
E se la mia carne cibo ti sarà,
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà.
E così sarà, buon signore,
che il corpo del tuo vecchio servo
sette volte darà frutto,
sette volte fiorirà.”
Dimmi, buon signore
che siedi così quieto
la fine del tuo viaggio
che cosa ci portò? …che cosa ci portò?
Alb
PS adoro i pitura freska e il venesiàn!
Alb
Gran bel post wil . E’ davvero un peccato che le musiche settentrionali non siano suonate come altre. E pure ne abbiamo di tradizione ! e vale per la musica come per tante altre cose come i dialetti per esempio.
Anch’io ogni tanto mi ascolto un po’ di Pizzica a casa .. mi mette allegria. Dei Pittura freska (mitici) e dei Modena invece ho tutto il loro repertorio ….
sei il mio guru !
Che bel post, davvero. Tra poco mi faccio un giro tra i link (c’è quel dizionario di provenzale che mi attira molto 🙂
E beh!!!!
:))))))))))))))))))
Io non scrivo nemmeno il mio commentìn!!!
Tal lì te la Lazorrìn in dua l’è!!!
Ghghghghhghghghghghhghghggh
😉
Lazorrìn… pinna qui giù!!!
:))))))))
Grazie, Zorra! Sì, sì, sentiti anche la canzone, che la musica solo teorica è pallosa! :)))
La gioia? Son contento, allora!
Suvvia, Miranda, ancora per qualche mese puoi ballare (ma ballavi gighe, monferrine e curente?).
Alb, ottima citazione, gran bel pezzo. “L’aze d’alegre” è la versione popolare di quella canzone più “aristocratica”. Si tratta di una sorta di giustificazione o di ringraziamento per l’uccisione di animali al fine di preservare la vita umana. Niente a che vedere con la caccia come sport, con le pellicce inutili, le scarpe di coccodrillo.
Simo, già! E’ una ricchezza splendida la varietà di usanze e lingue nel nostro Paese. C’è chi cerca di abolire le differenze con la scusa di unificare, invece si vive insieme conoscendo e amando quelle differenze.
Grazie, NostraProf. Acuta. Hai intuito che i riferimenti al provenzale e a Jaufré Rudel sono soprattutto a uso e consumo dei letterati :)))
Sogliolìn, tu la sai lunga in merito :)))
Baciottolo :*
Mi vo’ a ca’ mondoooooooooooo :)))
sogliolinaaaaaaaaaaaaaa
eccomi!!!
c’era la commercialista oggi in uffico sgrunt!!
buona serata a tutti quanti!!
ps Mario lo sa io adoro i dialetti e tempo 2 minuti prendo su tutte le cadenze del mondo ;O)))
considera che per me definire “sport” la caccia è una contraddizione in termini.
io sono anticaccia!
albion
Ciao Sogliolìn! Vai a casa presto oggi! :)))
:*
Eh, sì, Zorra, lo avevi detto. Dobbiamo parlare ancora un po’, così magari ti sentirò la cadenza da campagnolo della bassa, eheheh!
Vero, Alb. Specie la caccia non a scopi alimentari.
Lazorrìnnnnnnnnnnnnn ti lascio un baciolo pinnolino, ché sto partendo in vacanza :*
MUAH!
Coyotìnnnnnnnnnnnnnnnnnnn :)))) Ti mailizzo più tardi :***
se se seeeeeeeeeee
comunista!!!
ringrazia che sei il mio fratellone!!!
Ciao Sogliolìn vacanziera!
Baciolini vari :***
Fratellazzo, ma come? Si parlava di asini, non di politica, eheheh!
Ciao!
Buonanotteeeeeeeeeeee Coyotìnnnnnnnnn :*
A prestoooooooo!!!!
Ciaooooooooooooo mondoooooooo!! 😉
si vero…
ma sugli asini non ti potevo rompere le scatole….
Grandioso, Wil!… Da originario delle Quattro Province & da estimatore del tremezzino di Van De Sfroos e del genovese (arcaico e colto) di De Andrè (e hai ragione tu, nulla di tutto ciò ha a che vedere con la musica popolare) & dei cori alpini & del folk anglosassone & insomma di tutta la musica tradizionale, non posso che apprezzare moltissimo un intervento del genere…
Grazie anche per avermi fatto conoscere Lou Dalfin, approfondirò…
Alb ha ragione su Branduardi… ma il tema dell’eredità corporea è presente in molte canzoni popolari, una su tutte il celeberrimo Testamento del Capitano… e anche la melodia mi sembra sia stata ripresa altrove (mi riccorda la beffarda Il gallo è morto dei Gufi)…
Da ultimo mi fa sorridere che nello stesso giorno sia tu che io abbiamo avuto l’identica idea di dedicare un post alla musica tradizionale… anche se io mi sono rivolto altrove, dall’altra parte del mondo per intenderci… se hai voglia di dare un’occhiata…
Salutoni, tuo
Cosimo
Fratellazzo, ti avevo mandato la foto del giornale locale in cui, sotto la foto di tre asini, c’era la didascalia “ecco alcuni dei carabinieri della stazione di …”? eheheh!
Me l’aveva fatta vedere un tuo collega.
Ciao Cosimo! Sapevo di queste tue passioni. Lou Dalfin è partito dalla tradizione e poi ha contaminato con il rock. E’ un’esperienza interessante ascoltarlo.
Vero, il distribuire parti del corpo è un tema ripreso in varie canzoni. Questa dell’asino mi pareva la più “democratica”. Proprio questo pomeriggio (parli giusto di coincidenze) ascoltavo “Il gallo è morto” nella versione di Walter Valdi e in effetti la melodia e la struttura presenta somiglianze. “L’aze d’alegre” è senz’altro più antica.
Andrò a leggere il tuo post!
Saluti!
io lo sò chi è Lou Dalfin…
😛
Fai un bel w.e.
Buongiorno Struzzo! Buon fine settimana anche a te!
Ciao Ipo! :)))
Bene, allora fai parte di quella minoranza di persone che conosco che sanno chi sia Lou Dalfin 😛
mavvà, in qualità di asina allegra ballavo mazurca, polca, tarantella, che comunque credo siano dei derivati di quanto citi tu
sisisi lo sò:)
ma….adesso che la sogliolina non c’è….con chi farò colazione lampunata???
sto passando da tutti i suoi amici a dirlo…
lampuniamo un pò…o paprikiamo come preferisci!
buongiorno!! già manca Sogliolina in questo blog…me la saluti Mario??
un abbraccio anche a te e aspetto di imparare il tuo dialetto ;)))
Miranda… asina allegra? ahahahah!
(i balli regionali spesso differiscono da quelli standard… comunque è un inizio!)
Ipo, possiamo lamponare & paprikare, magari con aggiunta di pane salame e pecorino! Troppo? :)))
Ciao Zorra! Cercherò di far arrivare i tuoi saluti a Sogliolìn :)))
Eheheh! Il mio dialetto ha affinità con il tuo, non dovrai studiarci tanto. Un po’ di pratica…
FRATELLONEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
teniamoci per noi certi strafalcioni…
grande Jaufré! quello dell’amour lointain, di Melisenda da Tripoli… grandissima vicenda di poesia, amore, e morte: lui che si innamora di lei vedendone il ritratto, si imbarca, attraversa il Mediterraneo, prende la peste e muore tra le braccia della sua amata… sigh sigh.
sull’occitanico e dintorni consiglio il bellissimo – e durissimo – film “Il vento fa il suo giro” (ora mi sfugge il nome del regista), girato in occitanico proprio nella zona del cuneese dove si parla ancora la langue d’oc.
Noisette, vedo che sei preparata :)))
(le vicende di Jaufré Rudel e Melisenda sono raccontate anche da Sebastiano Vassalli in -ma guarda un po’- “Amore lontano”).
Curioso, proprio oggi avevo pensato che mi sarebbe piaciuto vedere “Il vento fa il suo giro” (non ricordo neanch’io di chi sia), ne avevo sentito parlare. E’ ambientato in Val Maira (una zona occitana), dove mio padre aveva partecipato alla Resistenza.
Fratellazzo… ahahahah! Dai, stavolta lo strafalcione è dei redattori del giornale, non dei “soliti” carabinieri!
Wil caro buon fine settimana! a lunedì ;*
(oh… ti stavo scrivendo un commento!)
Buon fine settimana anche a te!
Bacione!
coyotino…ti porto anche io il lampunato della buonanotte…sogliolin mi manca tantissimo….un bacio…
vieni a darmi il buongiorno domani?
ti aspetto….sogni d’oro!^^
:))))))))))))
wil, c’è un’offerta di lavoro da me 🙂
Un’offerta di lavoro? Corro, Alb! :)))
Ipo, sono passato ma stavi ancora dormendo. Ho lasciato il lamponato sul comodino, ok? :)))
CHI E’ LOU DALFIN?
muahahahahahahahahaha!
No, scherzo!
Orsù Fratellone…
ho pronta per te la soluzione….
La sai lunga tu, Fratellazzo! :DDD
Pralina, ti avevo detto di non usare quelle erbe lì per la frittata!
buoanotte coyotin…:))))))
e buongiorno…vista l’ora…..
rientro adesso a casa!^^
In effetti… buongiorno Ipo :)))
ohhhhhhhh….
belle nè?!?
Fantastiche, Fratellazzo!
…ma son le tue, vero? le mie sono solo XXL, non XXXL! :DDD
Ciao!
non mentire a te stesso….
mutande XXL???
hehehehehe;)
qua fa caldoooooo!!!!
un ghiacciolino??
Fratellazzo, fai pure i commenti anonimi? E ti tradisci con un inconfondibile ghigno… :DDD
Ipo, facciamo una granita…
(ehm… non è che sia grasso, è che mi piace stare comodo, eheheh!)
passo, prelevo (la granita) e volo…
iuhuuuuuuu
albion 🙂
Alb, ce n’è per tutti gli amici! :)))
Grazie mille per la dedica, che ho molto apprezzato, insieme alla canzon!
Sì, da noi si sentono spesso queste canzoni e proprio a Bra c’è una scuola di danze occitane, con tanto di esibizione nelle piazze cittadine in certi momenti dell’anno ( es.” la notte bianca” o “da cortile a cortile”)
Grazie ancora e buona settimana!
gli OTS a roma…..
evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
:-))))))))))
Di nulla, Kat. Non ho potuto fare a meno di pensarti scrivendo questo post (e ascoltando questa ed altre canzoni di quell’area).
Ciao!
Alb, ci conto! :)))
buongiorno Mario caro! buona giornata ;*
Buongiorno a te, Zorrina :)))
:*
un post che si legge in un fiato è davvero bello come le dediche che hai fatto!
sei un amico fantastico Mario!
sono un’asina ma ti voglio tanto bene!
bacio
monì
grazie per le granita!^^
e…..buongiorno!Per il caldo mi sono addormentata alle 4 ma mi sono svegliata alle 11^^
ma….rinnoviamo un pò quel post…dai…su…scrivi qualcosa*
Monì, mi sa che sono un asino anch’io :DDD
Un abbraccio!
Ipo, anch’io ho dormito poco, in compenso mi sono alzato poco dopo le sei!
Un nuovo post? Ceeerto, con caaalma! :DDD
:*
ecco Wil, ha ragione Ipo, in effetti un nuovo post non ci starebbe male!
Avanti a lavurà!!!!
Ecco, ci si mette pure Miranda dal laborioso Nord-Est :)))
sono venuta a darti la buonanotte e…
ancora il post vecchio….ha le ragnatele!:D:D:D
svecchiamo il blog!!!^^
farò una petizione!
buonanotte Coyotin*
a domani:))))))
Buongiorno Ipo! :)))
Ieri sera ero troppo stanco per scrivere cose più impegnative della lista della spesa.
Ciao!
Buona giornata wil 🙂
Buona giornata anche a te, Struzzo!
io firmo la petizione per avecchiare il blog!!!
‘giorno Mario ;)))
ambè ma allora siamo recidivi!
q.sa mi dice che hai bisogno di riposo!
Miranda, ci hai preso! :)))
Zorra, svecchiare? Sai che sono per l’old-time! :DDD
É l’uomo per TE,
fatto apposta per TE,
è forte con TE e da uomo sa dir,
parole d’ONOR…
Ma ciò che amI in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé…
É l’uomo per TE,
è sicuro di sé,
da uomo so già,
i progetti che ha,
i sogni che fa…
Ma ciò che amo in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé…
Mai nessuno saprà
separarlo da TE,
ogni giorno sapRAI,
con lui restar…
É l’uomo per TE,
sicuro di sé,
è forte con TE e come un uomo sa dir,parole d’ONOR…
Ma ciò che amI in lui,
è il ragazzo che,
nasconde in sé…
buona serata amico mio!
ti abbraccio
monì
Fratellazzo, dopo cena leggere questo commento è un attentato alla digestione.
Ci vuole…
Buona serata a te, Monì cara!
Un bacione.
Coyotin…vai già a nanna???
e il post??….che poi parlo io
che ho sempre lo stesso!!!!!
Buona notte carissimo:))))))
un bacio:))))))))
a domani:))))))))))))
Ecco il Fratellazzo in incognito e ghignante.
…ma se pedini qualcuno ti fai sgamare così? :DDD
Buondì Ipo! Eh, purtroppo anche ieri sera sono crollato… speriamo nel futuro :)))
Bacio :*
‘giorno Mario!!! ci mancherai stasera ;))
buon lavoro WIL
mi perdoni la fretta, è che devo subito tornare in vacanza
Zorra, mi mancherete voi (e la tua città).
Ciao!
Ale, mi perdoni se la distolgo ancora un momento dalla sua impegnativa vacanza: ppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!