Be’, che io sia dannato!, ecco di nuovo apparire il tuo fantasma. Non è cosa insolita, dopotutto: è solo che c’è la luna piena, e tu hai appena chiamato.
Accidenti, non sono mie, quelle parole. Ma avrei voluto scriverle io. Avrei potuto, forse, scriverle io. Avrebbero potuto scriverle, dirle, pensarle un sacco di persone a cui di tanto in tanto i fantasmi fanno visita. E non alludo ad Amleto.
Invece quelle parole le ha pensate, scritte e musicate Joan Baez. Questa famosa cantante è nota soprattutto per le sue interpretazioni di brani di altri (nonché per l’impegno politico ormai cinquantennale). Non ha scritto molto di suo, ma quando l’ha fatto… be’, se ne è uscita con capolavori, come Diamonds And Rust, da cui ho tratto, leggermente adattato, il verso all’inizio del post.
Una canzone che ti cattura subito, con quell’ipnotico fraseggio sui bassi di chitarra acustica, dal ritmo vagamente di milonga, che fa da contrappunto al suggestivo arpeggio di una progressione di accordi in mi minore. E poi quella voce calda, quasi da mezzosoprano, con un vibrato caratteristico. Infine le parole, dedicate ad un amore travagliato, quello per Bob Dylan. Come spesso accade, la magia di una canzone coinvolgente scaturisce da una pena del cuore.
In molti modi ho ripercorso negli anni il ciclo che ho appena descritto: all’inizio fu la parte di chitarra ad attrarre la mia attenzione. Giovane strimpellatore, non riuscivo a capire come si potessero ottenere quelle sonorità. Subito dopo venne la melodia a toccare la mia sensibilità di adolescente. Solo dopo alcuni anni mi giunsero il testo e la vicenda sentimentale che l’aveva ispirato.
Ancora più tardi, e ancora grazie ad una chitarra, entro nella mia vita una giovane donna, scura di capelli, dalla voce simile a quella di Joan Baez. Se ne andò, lasciandomi musica e fantasmi. Una delle ultime cose che facemmo insieme fu, curiosa coincidenza, andare ad un concerto della Baez. Ricordo ancora che aprì il concerto dicendo, in italiano, che si scusava per i casini che il suo paese (gli USA) stavano combinando in giro per il mondo. Retorica, certo. Ma mi impressionò.
Ora non ho più molta voglia di ascoltare Joan. Però questa Diamonds And Rust la sento sempre volentieri.
Su YouTube ci sono molti video della canzone. Ho scelto questo, da un concerto del 1975, perché i fatti ed i sentimenti che ispirarono il brano erano vicini nel tempo e Joan canta davvero con grande emozione. E’ bello guardare anche le espressioni del suo viso durante l’esecuzione. Leggete il testo, di cui provo a dare una traduzione. E’ sincero e anti-retorico, sono le parole di una canzone d’amore matura e disillusa, ma colma di sentimento.
Diamonds And Rust
(Joan Baez)
Well, I’ll be damned
Here comes your ghost again
But that’s not unusual
It’s just that the moon is full
And you happened to call
And here I sit
Hand on the telephone
Hearing a voice I’d known
A couple of light years ago
Heading straight for a fall
As I remember your eyes
Were bluer than robin’s eggs
My poetry was lousy you said
Where are you calling from?
A booth in the Midwest
Ten years ago I bought you some cufflinks
You brought me something
We both know what memories can bring
They bring diamonds and rust
Well, you burst on the scene, already a legend
The unwashed phenomenon
The original vagabond
You strayed into my arms
And there you stayed
Temporarily lost at sea
The Madonna was yours for free
Yes, the girl on the half-shell
Could keep you unharmed
Now I see you standing with brown leaves falling around
And snow in your hair
Now you’re smiling out the window of that crummy hotel
Over Washington Square
Our breath comes out white clouds
Mingles and hangs in the air
Speaking strictly for me
We both could have died then and there
Now you’re telling me you’re not nostalgic
Then give me another word for it
You who are so good with words
And at keeping things vague
‘Cause I need some of that vagueness now
It’s all come back too clearly
Yes, I loved you dearly
And if you’re offering me diamonds and rust
I’ve already paid
Che tradotto più o meno significa:
Be’, che io sia dannata! riecco il tuo fantasma.
Non è però cosa insolita.
E’ che c’è la luna piena
e tu hai appena chiamato.
Ed eccomi seduta,
una mano sul telefono,
ad ascoltare una voce che avevo conosciuto
un paio di anni luce fa,
diretta verso il disastro,
mentre ricordo i tuoi occhi,
più blu delle uova di pettirosso.
La mia poetica era scarsa, dicevi.
Da dove stai chiamando?
Da una cabina nel Midwest.
Dieci anni fa
ti comprai dei gemelli.
Tu mi portasti qualcosa.
Entrambi sappiamo cosa possano portare i ricordi:
essi portano diamanti e ruggine.
Be’, tu bruciasti le tappe,
già una leggenda.
Un fenomeno allo stato brado.
Il vagabondo originale.
E finisti fra le mie braccia.
E lì rimanesti,
temporaneamente perso in mare.
La madonna era tua, gratis.
Sì, la ragazza sulla conchiglia
ti avrebbe mantenuto indenne.
Ora ti vedo fermo,
con le foglie morte che ti cadono intorno
e la neve fra i tuoi capelli.
Ora sorridi dalla finestra
di quell’hotel da quattro soldi
sulla Washington Square.
Il nostro respiro si condensa in nuvole bianche,
si mischia e rimane sospeso in aria.
Parlando esclusivamente per me,
entrambi avremmo potuto essere morti allora ed in quel luogo.
Ora mi stai dicendo
che non hai nostalgia.
Ma mi rifili un’altra parola per indicarla,
tu, che sei così bravo con le parole
e nel tenere vaghi i concetti.
Perché ho bisogno di un po’ di quella vaghezza, ora.
Tutto mi torna in mente con troppa chiarezza.
Sì, ti amavo teneramente
e se tu mi stai offrendo diamanti e ruggine,
be’, io ho già pagato.
Credo che sarebbe molto bella, sentirla cantata da te….
Buonanotte Wil :***
Dici, Fire? Mmm… non so se mi azzarderei mai! :)))
Buongiorno! :***
Eeeh… (sospiro)
🙂
Dannato buongiorno, Coyotìn 😛
hahahahahhahahhahaahhahahahah
Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr !!!!
Accidenti…. :))))))))))
Si può avere un basìn in questo blog??? :)))
Grazie!!! 😀
:)))
Buongiorno…. :)))
Wil, potrei costringerti, lo sai? 😛
:***
Be’, Fire, se mi costringi… :DDD
:***
Sogliolìn, certo che si può avere un basìn. Anche due. Facciamo tre…
:***
Hola, NostraProf nostalgica :)))
Un basìn anche per te, va… :*
Ok, allora considerati costretto…. :DDD
Un basìn anche per te….anzi tre… (che, sommati a quelli di prima, fanno sei….) 😛
:***
oddio, Wil, sembra che tu questo post l’abbia scritto apposta per me, che questa canzone sia la mia, in questo momento della mia vita…
Lanoisette sloggata
Lanoisette, allora il post è anche tuo. D’altra parte l’ho scritto, che quelle parole iniziali avrebbero potuto venire da migliaia di persone, oltre a Joan Baez.
Perdersi nella musica, magari facendola, serve moltissimo a tener buoni i fantasmi che fanno scintillare diamanti ma ti lasciano un pugno di ruggine.
Fire, va bene, mi arrendo. E mi preparo la canzone, eheheh!
(non ci vuole poi molto a “costringermi” a suonare qualcosa).
Bacetti a te, in triplice copia, allora 3x(:***)
io coi fantasmi del mio passato un un rapporto molto complicato…
Aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Ma chi ca l’è Ale??
Coyotìnnnnnnnnnnn ma al counter sa counterizza anca con questi intrusi chi???
Vedum un po’!!!
Fireeeeeeeeee basolatemi tutta!!!
Mi vöri anca al fantasma-baciolo nè!!!! Ghghghghghhgghghghhgghghgh
Chissà se ma ciama Sheila…
… prövum? 😛
:DDDDDDDDDDD
Se l’è brütt però iscì smort…
… mi al tingi sü da rosso-sogliolino al sciur Fantasmìn!!
Eh??
Uauauauauuaauuaauuaauuaau
sogliolìììììììììììn!
ecco il tuo fantasma rosatooooooooo!
Adess al mè fastasma l’è più fastasmasmato da prima!!!
Tal chi… ghè più…
… e al mè basìn???
Fantasmìnnnnnnnnnnnn… ripinnaaaaaaaaaa scià subit!!!
wil lo sa che io e sogliolìn ce la facciamo sotto quando abbiamo paura?
quindi la smetta di spaventarci che si stanno diffondendo odori molesti
Ah ecco!
Ed io che mi domandavo come mai, appena entravo da Wil, venivo investita da odori “particolari”….
Come sempre ci vuole una frecciata, vero?
Ci penso io…. 😉
Proprio frecce di fuoco, Fire :)))
:***
Ale, Sogliolìn… ma io non c’entro con i vostri fantasmi!
Però un basìn ve lo lascio :***
COYOTÌNNNNNNNNNNNNNNNN
TI STACCO LE PINNEEEEEEEEEEEEE!!!!
Vieni subito a rimediareeeeeeee la mia poltronaaaaaaaaaaaa cicciosa!!!
SUBITOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!
(buongiorno eh… )
l’ultima strofa è da brividi, wil….
bè, già…parlando di fantasmi…
😉
Albion
guarda un po’ qui:
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2008-12-09_109300700.html
Quando vieni a roma?
😉
Alb slog
Buon weekendìn viaggianti e non!
Grande Joan… una delle più belle ed espressive voci femminili di tutto il folk USA…
Certo, anche nel suo caso, come è accaduto per altri, la sua vicenda umana (l’impegno politico & co.) ha quasi sovrastato il lato artistico della sua produzione…
Salutoni, tuo
Cosimo
Fratellazzo, mi è venuta in mente mia nonna, che avrebbe spaventato qualsiasi fantasma. Non perché fosse particolarmente brutta, neh? Ma, devo dire, una certa aria streghesca non le mancava…. :)))
Ciao Cosimo. Sì, grande voce, ma per me un po’ troppo “impostata”. Mi piacevano più le canzoni di come venivano cantate da lei. Ma tramite Joan sono venuto a conoscenza di brani splendidi.
Buon week-end anche a te, Sogliolìn! :)))
Ciao Alb! Ti dirò, pur avendo posseduto una Gibson jumbo (acustica) ed una Gibson SG (elettrica, tipo quella della foto nel sito segnalato), non sono un grande fan delle chitarre Gibson. Preferisco i mandolini, di quella casa (che hanno costi proibitivi, però!).
mi commuove, questo testo, anche se resto confusa se cerco di spiegarmi il perchè.
quella degli amori impossibili, che rimangono, e tornano, e sconvolgono, e scaldano, e uccidono, è una terrificante realtà. Grazie per il pezzo. Bello.
Sì, IK. Una realtà di molti, e la Baez l’ha raccontata per tutti.
Ma… sei tu davvero? Non riesco a cogliere sarcasmo 😀
Riu, forse perché racconta una storia d’amore con una sincerità ed un realismo insolito per una canzone. Non sono invenzioni retoriche, quei versi, ma ricordi di cose che sono state.
no, wil, ti confermo che il #33 è un commento mio sotto mentite sfoglie (alla crema)
Alb
(PS sì, ho capito che non ti piacciono le Gibson, ma io ti ho chiesto quando vieni a roma!!!)
😉
seeeeenti…
per la storia del ciclista….
dovresti venire un attimo con me…
Lo ribadisco anche qui…oltre che da Manuel….. :))))
Quel paraorecchie è una favola…..
Toooooom dove sei? Tom! ….. :DDD
Fire, più che una favola è una barzelletta! :)))
Fratellazzo, certo che per lavoro hai a che fare con tipi pericolosi. Guarda che brutto ceffo quello in foto… ehi, ma quei paraorecchie li conosco…
per me son le manette che danno un certo tocco….
…chiamalo tocco…