A quanto pare, i blog basati su WordPress hanno un post d’esempio dall’originale titolo “Hello World”. Chi negli ultimi vent’anni ha sfogliato un manuale di programmazione probabilmente si sarà imbattuto nel primo esempio di output su stampante o video, mettendo in pratica il quale l’aspirante sviluppatore si convinceva che scrivere programmi fosse facile come far uscire su una periferica il testo “Hello World”. C’è gente che si è cimentata con una varietà di linguaggi: Basic, C, Fortran, Java, Pascal, Cobol… e ha imparato, in ciascun linguaggio, a convincere un dannato computer a scrivere “Hello World”. E basta. Diciamo che come programmatore non sono molto meglio. Ma non è di questo che volevo scrivere.
Di cosa volevo scrivere? Mah… intanto, fedele alla massima “parla come mangi”, ho sostituito al post di esempio (“Hello, World”) questo, con un titolo più nostrano. E meno pretenzioso: non sto annunciando la nascita di questo blog (o meglio, la rinascita di un altro blog) al mondo intero. Mi limito a dirlo a chi passa di qui, agli amici, a chi mi conosce da tempo, a chi passa di qui per la prima volta.
Qualcuno mi aveva detto, pochi giorni fa, al mio annuncio di aver iniziato a migrare il blog da Splinder a qui, che temeva di dover aspettare il compleanno di Ghandi per vedere un nuovo post. Avrei aspettato il compleanno di Gesù, ma la probabilità che questo cada realmente il 25 dicembre è circa una su trecentosessantacinque e non volevo essere così vago. Così eccomi qui, a scrivere a ruota libera, fino all’ora di ritirarsi sotto le coperte (qui fa un freddo becco) con un libro che mi traghetti nel regno di Morfeo.
Tranquilli, sono le dieci di sera e non resisterò molto 😉
Negli ultimi (parecchi) mesi non ho scritto molto, e quel poco non è particolarmente degno di nota. Leggendo a caso i vecchi post mi sono quasi meravigliato di aver scritto io certe cose. Mi pare di essere diventato sempre meno creativo con il tempo. Chissà se è una cosa fisiologica, magari ciclica, se è invece frutto di cambiamenti personali o ambientali, se è dovuto a mancanza di stimoli adeguati. Non lo so e non ho voglia di indagare. Ecco, in quel “non ho voglia” è contenuta parte della spiegazione di questo calo di produttività (o meglio, di qualità del prodotto). Ma perché “non ho voglia”? Di certo, negli ultimi anni il lavoro si è impadronito del mio tempo e, soprattutto, delle mie energie mentali. Per mantenermi vivo (ché il lavoro -almeno, il mio- non è vita) ho fatto altro, e questo “altro” non è più tanto scrivere su un blog quanto leggere libri, suonare, organizzare gruppi musicali… insomma, seguire le mie passioni. Anche la scrittura è una mia passione, ma il tempo a disposizione è poco, e la scrittura ne ha fatto le spese.
Ok, chiudo questo post d’esordio, salutando con affetto gli amici che mi hanno comunque sostenuto o semplicemente pensato anche quando non trovavano nulla di nuovo aprendo il vecchio blog.
Questo post è soprattutto per voi.
Lascio a chi legge anche un video musicale. Non ha legami con il post, è una canzone che ogni tanto mi gira per la mente e fa fatica a trovare la strada per uscire. E’ una vecchia canzone di Giorgio Gaber, magistralmente rimaneggiata dagli irresistibili Oblivion: “Torpedo blu”
Eccomi, sono la prima!
Nuova casa, nuova vita, nuovi post, nuove energie!
Dai che ce la facciamo!
A presto!
Ciao Katherine. Ben trovata. Speriamo che, oltre a quelle per il “trasloco”, mi siano rimaste altre energie 😀
Coyotìn ora sei qui…
… qualcuno mi ha detto “è semplicemente la voglia di continuare a vivere”.
Ti voglio bene. Grazie per accontentarmi sempre 🙂
:*
Sì, la voglia di continuare a vivere c’è sempre, tenace come quella delle mie rose d’inverno.
Ma tu sai quanta parte hai avuto nel mantenere in vita queste pagine, e lo spirito che c’è dietro di esse 🙂
La mia paura era dovuta alla non conoscenza del compleanno di Ghandi 😛
Ora non mi resta che prendere a calci Dama, Albatros e compagnia cantando :-))))
Ah, di personaggi di cui celebrare il compleanno ne conosco tanti… ma vedrò di risparmiarveli 😀
evvai sei gia nella nuova casetta e sono felice di leggerti:)
però….il tramonto di sfondo lo cambi vero??? (rido)
un bacio
monicamarghetti
Monì, a parte qualche modifica, ho lasciato la struttura del blog così come WordPress me l’ha data… ma vedrò cosa posso fare con il tramonto 😀
(sai che a me del look importa poco!)
beh, dai, l’importante è lasciare la porta del blog aperta!
Ciao Noisette! 🙂
Le mie porte son sempre aperte. Al limite, danno su una stanza silenziosa. Ma calda.
Coyotìn ho preparato la lista di tutti i regali di Natale per me, dove la metto?
La canzone in dialetto della bassa magari però faccio che la apro e la richiudo sotto l’albero…. ghghghghghghghghhhgghhg 😀
Aspetto eh!
Ehm… lista di tutti i regali per te? Mettila pure qui 😀
…e occhio, che se apri la canzone natalizia in dialetto della bassa non riesci più a chiuderla! 😀
WOW! ma lo sai che in diversi si sono arenati nel passaggio fra Splinder e le altre piattaforme, c’è una mia amica blogger che ha perso il suo blog 😦 io non avendo grosse conoscenze tecniche ho preferito andare di copia-incolla anche se era un po’ da kamikaze in effetti, molte cose sono salvate a parte nella posta, devo ancora fare la copia backup di tutto il blog con httrack… qui su WordPress ho fatto una “scrematura” dei post, pescando fra quelli che reputo i migliori, e sparpagliandoli senza ordine temporale nel nuovo.
Bellissima questa nuova veste grafica, e che bel risalto per youtube… 🙂 un caro saluto e un abbraccio!
Ciao Pralina. Benarrivata anche tu. Sapevo che, in un modo o nell’altro, avresti traslocato i tuoi post 🙂
Vabbè io mi son portata questo…
… intanto!
Ehm… pare che non si possano inserire immagini nei commenti 😦
:*
Eccomi, ci sono!
🙂
(e ora: scrivi! :-P)
Ciao Profe! 🙂
Va bene, scrivo. Ma… vuoi assegnarmi un tema? 😀
🙂
Ti voglio bene
Grazie, grazie Sogliolìn! 🙂
Dietro quel sorriso c’è un dolce pensiero (oltre ad una bella canzone :))
“Oh, Christmas lights, light up the street”
Sai che somiglia molto a quello che penso, guardando in queste buie sere invernali, le luci colorate disposta, alla buona e un po’ pasticciate, intorno al cancello d’ingresso e distese sull’albero spoglio nel mio giardino?
Ti abbraccio forte!
Lo so. Lo saprò sempre.
La prima frase di un libro è come il primo sguardo tra due persone che non si conoscono.
(Nicolas Barreau)
Notte insonne qui… 🙂
Splendida citazione, Sogliolìn! La trovo molto azzeccata: a volte la prima frase ti fa pensare: “Io questo libro lo butto dalla finestra, non lo voglio più vedere”. E poi lo leggi e lo rileggi… 🙂
(spero che questa notte non sia altrettanto insonne!)
Eccomi! Tu hai riscritto a dicembre, io ho iniziato a delirare a dicembre. Ma a un certo punto il delirio si placa, e finalmente ti leggo con calma!
Bene, mi rassicuri, dal delirio c’è ritorno 🙂
Ciao!