Conversazioni con un cuore

Sabato scorso con una mezza dozzina di amici sono andato a Savona. Non per la visita del papa, neh? Anzi, la presenza di Benedetto XVI da quelle parti ci ha causato problemi di viabilità.
Siamo andati al concerto dei Red Wine, una delle poche band italiane di bluegrass, un genere musicale nativo del sud degli USA e molto caratteristico di quei luoghi. Con l’estensione del "villaggio globale" il fatto che musicisti di Genova suonino musica del Kentucky ha acquisito un senso. E questi musicisti in particolare sono così bravi, così calati nello stile che hanno successo anche negli Stati Uniti, dove spesso suonano.
L’arrivo a Savona è stato problematico: deviazioni, strade chiuse, presidi di forze dell’ordine… alla fine siamo riusciti a parcheggiare nei pressi del locale, in zona porto.
Erano le 19.30 e, approfittando del fatto che la massa dei "pellegrini" venuti per il papa era a messa, abbiamo cercato una pizzeria in cui cenare. L’abbiamo trovata, abbiamo ordinato. Avevano appena servito un piatto di bruschette e di focaccia, quando tutti si sono riversati fuori dall’ingresso, pizzaioli e camerieri compresi. Eravamo sul percorso che Benedetto avrebbe fatto per raggiungere l’elicottero che lo attendeva per portarlo a Genova (sprecone! poteva andarci in macchina, no?). Anche le ragazze del nostro gruppo si sono precipitate a vedere. Gli unici all’interno eravamo il mio amico Roberto (organista del coro parrocchiale) ed io, e ci siamo dedicati al cibo.
Un cameriere ci guarda e ci fa: "No papa?". E noi: "Gnam, gnam, gnam… no… gnam… grazie… gnam, gnam…".
Alla fine il papa l’abbiamo visto ugualmente, dalla porta d’ingresso. L’abbiamo salutato alzando una fetta di focaccia. Mi ha fatto un po’ di tristezza vedere quell’uomo anziano in bianco collocato in una teca di vetro rialzata (sulla "papamobile") come fosse una statua. Bah!

Il concerto è stato intenso e partecipato. Il locale, un circolo ARCI con un’ottima programmazione musicale, era piccolo e gremito, creando un contatto anche fisico con i musicisti. Una situazione ideale per una musica suonata con strumenti acustici, diretta ed emotivamente coinvolgente.

Una delle mie canzoni favorite è una ballata scritta dalla coppia americana Barry e Holly Tashian. Una canzone d’amore. O meglio, una canzone sull’amore. Un testo ironico, con un velo di malinconia (mi ci ritrovo parecchio). Si intitola "Two Ways To Fall", ed è basata su un gioco di parole intraducibile in italiano: in inglese innamorarsi si dice "to fall in love", letteralmente "cadere in amore". Immaginiamo di essere sull’orlo di una piscina. Si può cadere in due modi: si può finirci dentro o stramazzare sul terreno circostante. Ecco…
La canzone è divertente anche perché è messa in forma di conversazione in cui l’interlocutore (per la verità molto silenzioso) è il cuore.
Riporto testo e traduzione. L’audio si può, al solito, ascoltare tramite il lettore sulla colonna di destra (chi può ascolti, è una bella canzone!)

Two Ways To Fall
(B.& H. Tashian, M.D. Sanders)

Hey heart I’m falling in love
The writing’s on the wall
This time try to remember
There’s two ways to fall

I’ve fallin’ in, I’ve fallen out
I’ve had days when I’ve had my doubts
Thought it was something
I could do without
But here I go again

Hey heart I’m falling in love
The writing’s on the wall
This time try to remember
There’s two ways too fall
A first kiss, a last goodbye
A time to laugh and a time to cry
It’s no secret after all
There’s two ways to fall

I guess you saw us holding hands
Heard me mention the word romance
Yeah, I know, I’m taking a chance
But here I go again

Hey heart I’m falling in love
The writing’s on the wall
This time try to remember
There’s two ways too fall

It’s no secret after all
There’s two ways to fall

Ovvero:

Ehi, cuore, sto cadendo in amore,
lo vedi anche scritto sui muri!
Ma stavolta cerca di ricordare
che ci sono due modi di cadere.

Sono caduto dentro, sono caduto fuori.
Ho avuto giorni piedi di dubbi.
Credo che sia qualcosa
di cui non posso fare a meno.
Ed eccomi qui di nuovo.

Ehi, cuore, sto cadendo in amore,
lo vedi anche scritto sui muri!
Ma stavolta cerca di ricordare
che ci sono due modi di cadere.
Un primo bacio, un ultimo addio.
Un momento per ridere, un momento per piangere.
Non è un segreto dopotutto
che ci sono due modi di cadere.

Immagino che tu ci abbia visti tenere per mano,
sentito la parola "avventura".
Già, lo so, sto correndo un rischio,
ma eccomi qui di nuovo!

Ehi, cuore, sto cadendo in amore,
lo vedi anche scritto sui muri!
Ma stavolta cerca di ricordare
che ci sono due modi di cadere.
Un primo bacio, un ultimo addio.
Un momento per ridere, un momento per piangere.
Non è un segreto dopotutto
che ci sono due modi di cadere.

Sì, non è un segreto, dopotutto:
ci sono due modi di cadere.